Papa Francesco è sicuramente un rivoluzionario, che sta portando all’interno della Chiesa moltissime innovazioni – non sempre ben accette – tra cui una riguardante il linguaggio.

Benché questa componente possa sembrare non eccessivamente rilevante, Papa Francesco ha saputo sfruttarla a vantaggio della evangelizzazione, il cui messaggio è riuscito ad arrivare anche alle persone più distanti dalla religione, come ha fatto notare Eraldo Affinati che lavora quotidianamente a contatto con ragazzi non ancora integrati nella società.

Per discutere di questo tema Eraldo Affinati, mons. Nunzio Galantino, Giovanni Gobber, Alessandro Zaccuri e Guido Oldani si sono incontrati nella Sala Rossa del Salone del Libro in un evento dal titolo “Il tempo più dello spazio”. La scelta del titolo non è casuale, come ha spiegato da mons. Galantino all’inizio dell’incontro, perché riflette un ideale di Papa Bergoglio, il cui obiettivo è quello di utilizzare un linguaggio semplice e moderno che non mira solo ad arricchire il nostro vocabolario, ma a cambiare la nostra visione del mondo. Il tempo è più importante dello spazio; bisogna dare maggiore peso alle nostre azioni, volte a migliorare la società sul lungo periodo, più che cercare di concentrarsi solo sul presente.

“I suoi gesti sono comprensibili, sorprendono, impegnano” continua il vescovo “gesti e parole sono finalizzati a sconfiggere l’esclusione a favore dell’inclusione”. Papa Francesco non si rivolge alla singola persona, ma agli uomini in generale.

La sua comunicazione si basa molto più sull’oralità che sulla scrittura, e quindi assumono molta importanza il tono della voce e la gestualità che permettono all’oratore di suscitare l’attenzione dell’ascoltatore e coinvolgerlo maggiormente. Come chiarito da Giovanni Gobber, preside alla facoltà di Scienze linguistiche di Brescia, questo tipo di comunicazione crea un rapporto interpersonale profondo tra chi parla e chi ascolta e propone  all’ascoltatore un percorso di riflessione che permette di comprendere tramite la partecipazione diretta al dialogo.

Ines Ammirati, Lorenzo Lo Verso

Liceo Ariosto