Il mito è un racconto, una favola, lo sappiamo tutti. Tuttavia la professoressa Eva Cantarella ci spiega che questo non è vero nel primo incontro dell’appuntamento giornaliero del Salone del Libro 2018 “Il mito legge il giornale”, presentato dalla scrittrice Valeria Parrella.
Infatti il mito si può definire un archetipo, un modello che si ripresenta continuamente nel corso della storia in forma tuttavia sempre diversa. Per questo motivo si può considerare sempre attuale; questo concetto era già presente nel mondo greco dove esisteva la cosiddetta regola della distanza tragica, secondo cui si doveva rappresentare tragedie evitando riferimenti alla situazione politica e sociale del momento per rendere i loro temi universali.
L’esempio proposto quest’oggi dalla professoressa è la “Medea” di Euripide, conosciuta da tutti come la tragedia dell’ingiustizia, del rapporto fra generi e della vendetta della moglie sul marito; invece Eva Cantarella l’ha rivisitata in chiave attuale riconducendo la figura di questa donna che ha tradito la patria e la famiglia e poi è fuggita per aiutare un uomo che l’ha tradita a sua volta, per ritrovarsi alla fine completamente da sola in una terra straniera, alla figura dell’esule, tema fortemente contemporaneo. Basta infatti aprire il giornale per rendersi conto di quante persone ancora oggi si trovino nella sua stessa situazione.
Si è riflettuto anche su un altro aspetto di questa tragedia, particolare per l’epoca: quella dell’infanticidio, che per la prima volta Euripide riconduce alla madre, a differenza delle versioni precedenti. Questo fatto non è da sottovalutare per la professoressa in quanto in quel modo l’autore voleva far riflettere i suoi contemporanei sulle conseguenze tragiche della guerra, come violenze sulle donne e l’abbondare di esuli.
E quest’ultimo tema ancora oggi così ampiamente diffuso deve essere anche per noi un motivo di riflessione su avvenimenti da cui ci sentiamo distaccati e a cui quindi non diamo molta importanza, ma che in realtà interessano tutti quanti.
Eleonora Liberti, Mattia Scarcina
Liceo Classico Vittorio Alfieri
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.