Oggi nella Sala Eldorado del Salone Internazionale del Libro, Eros Miari ha presentato “Il Muro” (DeA), l’ultimo libro di Francesco D’Adamo. Racconta la storia di quattro ragazzi che si allontanano dalle loro case con l’intento di oltrepassare il celebre, ma inquietante Muro, che separa le loro città dal tanto sognato Paradiso, dove ricchezza, fama e libertà dovrebbero essere alla base della vita di chi ci risiede… ma forse non è proprio così. La protagonista, Teresa, una ragazzina molto determinata dal carattere forte, sarà accompagnata nella sua avventura alla ricerca della sorella Consuelo, da Pato, bambino di otto anni che, dopo aver attraversato il Muro, sogna di trovare Gotham City e chiamare Batman per migliorare la situazione della sua città, e da Marquez e Coyote, alla disperata ricerca della sua compagna e dei suoi cuccioli.
L’autore ha trovato l’ispirazione per il suo libro dopo aver visto un’immagine del muro che separa il Messico dagli Stati Uniti d’America, voluto da Donald Trump, e che gli ha suscitato molta rabbia: infatti D’Adamo afferma che i muri non si devono costruire, sono inutili e bisogna abbattere quelli già esistenti. Nel suo romanzo si possono riconoscere il clima di discriminazione e di rifiuto degli immigrati che serpeggia oggi anche in Italia.
Per parte del percorso prima di scendere e incamminarsi da sè, Teresa e Pato viaggiano sul Tren de la muerte, diretto al Muro: questo treno esiste realmente e trasporta bambini e ragazzi dal Messico agli Stati Uniti per poi sfruttarli nei lavori più umili.
In seguito alla domanda di uno dei presenti, lo scrittore dice che, durante la stesura dei suoi libri, ama immedesimarsi nei ragazzi protagonisti, in maniera da dare loro un punto di vista più fedele alla realtà. Inoltre afferma anche che da ragazzo gli sarebbe piaciuto avere dei romanzi come i suoi per comprendere il mondo e, perciò, spera che noi giovani possiamo apprendere da essi.
Conclude dicendo che sta lavorando ad un progetto futuro con un tema molto forte e con protagonista un’eroina, un’Antigone moderna, e che i veri eroi non sono immaginari, ma sono le persone che combattono nella quotidianità (e se renderà conto anche Pato.)
Sara Pistarino e Francesco Rossotto tutor, redazione Fuorilegge.
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.