Le Monde e Pro Publica. Due personalità forti del giornalismo d’inchiesta che si sono confrontate oggi al Teatro Comunale su varie tematiche del giornalismo investigativo. Subito si è dibattuto sui vari vantaggi della divulgazione cartacea e sulla comodità di internet: se da un lato i giornali stampati assicurano il guadagno alle testate, il web permette uno scambio di informazioni tra giornalisti e pubblico.
Ma come scegliere quale inchiesta ha la precedenza sulle altre? Secondo Stephen Engelberg “il criterio con cui si valuta il successo di una storia è il cambiamento che essa produce”, ossia l’impatto che questa ha sulla società, sia essa grande o piccola.
A proposito dello scandalo di Wikileaks e di Datagate, citato dal direttore e fondatore di Internazionale Giovanni De Mauro, Natalie Nougayrède, direttrice di Le Monde, parla dell’importanza di trattare i dati e i documenti di cui si è entrati in possesso con responsabilità: è bene far trasparire le notizie nel rispetto delle persone che ne potrebbero essere danneggiate.
Un pensiero finale va anche agli aspiranti giornalisti: cosa può fare un giovane che vuole intraprendere la carriera del reporter? Entrambi i relatori concordano nell’importanza di rimanere in contatto con la realtà e le persone, non rimanere seduti alla scrivania del proprio studio, ma utilizzare internet come mezzo di comunicazione. Il giornalista d’inchiesta ha i piedi per terra e gli stivali infangati.
Ludovica Barbieri e Elisa Bellantoni (Liceo Ariosto)
Lucia Caron (Liceo Alfieri)
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