Alle 18 in punto dall’aula magna del Liceo “Alfieri” prende avvio la prima esperienza del nostro liceo nella Notte Nazionale dei Licei Classici. Elisabetta Manzoni, giovane alfierina del primo anno, incanta la platea leggendo il suo tema di scrittura creativa, composto a partire da uno spunto comune con il quale si sono cimentati tutti i 436 istituti che hanno aderito alla Notte Nazionale dei Licei.
“Perchè hai scelto il classico?” le abbiamo chiesto al termine della presentazione. La risposta è arrivata precisa e puntuale: “Come tutti in terza media avevo dubbi, classico e scientifico erano le opzioni più gettonate. Alla fine, anche se lo scientifico sarebbe stato forse più adatto per affrontare la futura facoltà di medicina, mio grande desiderio, devo confessare che non sono per le cose ovvie e quindi ho scelto il classico. Lo consiglio anche se sono all’inizio; si respira già l’aria di un ambiente che ti forma come persona, ti offre un pieno approfondimento delle scienze umanistiche, fondamentali per costruirsi uno spirito critico”.
L’argomento del tema letto in aula magna vede protagoniste le piante e il microcosmo, realtà troppo spesso maltrattate dall’uomo e considerate organismi di serie B. In realtà, ci spiega Elisabetta, anche loro hanno delle emozioni, tentano di comunicare come uomini e animali: lo provano le più recenti scoperte scientifiche. La colpa è dell’uomo e della sua autoconvinzione di essere superiore a tutto ció che lo circonda, colpa da cui derivano i problemi ambientali di oggi che si ricolleggano al tema portante della serata, la “tracotanza” (greco “ὕβρις”), la cieca superbia già condannata dagli autori antichi che induce l’uomo a travalicare i limiti impostigli dalla natura. In sostanza, il progresso dell’uomo non puó essere perseguito senza una cura rispettosa dell’ambiente perchè, sottolinea Elisabetta, noi sulla Terra siamo ospiti, proprio come le piante e gli altri organismi.
L’argomento del tema letto in aula magna vede protagoniste le piante e il microcosmo, realtà troppo spesso maltrattate dall’uomo e considerate organismi di serie B. In realtà, ci spiega Elisabetta, anche loro hanno delle emozioni, tentano di comunicare come uomini e animali: lo provano le più recenti scoperte scientifiche. La colpa è dell’uomo e della sua autoconvinzione di essere superiore a tutto ció che lo circonda, colpa da cui derivano i problemi ambientali di oggi che si ricolleggano al tema portante della serata, la “tracotanza” (greco “ὕβρις”), la cieca superbia già condannata dagli autori antichi che induce l’uomo a travalicare i limiti impostigli dalla natura. In sostanza, il progresso dell’uomo non puó essere perseguito senza una cura rispettosa dell’ambiente perchè, sottolinea Elisabetta, noi sulla Terra siamo ospiti, proprio come le piante e gli altri organismi.
Luca Pasin, Giovanni Laio
Liceo V. Alfieri
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