“Mi pongo una domanda pazza e poi penso a cosa accadrebbe se davvero succedesse”, così ha esordito Mechthild Glaser durante la presentazione del suo libro “Polvere d’Ambra” ,il giorno 13/05 al Salone del libro di Torino.
Perché a volte ho la sensazione che il tempo passi in modo diverso? Questa è la domanda a cui Ofelia, protagonista del romanzo, è costretta a rispondere dopo aver scoperto di avere il raro dono di poter influenzare lo scorrere delle ore. Il romanzo è quindi incentrato sulla figura degli atemporali, persone che hanno la capacità di manipolare il tempo: sono in grado di fermarlo e di viaggiare tra il presente e il passato.
L’autrice spiega che gli “atemporali” nascono dal suo desiderio di liberarsi dalla sensazione che ogni azione debba essere necessariamente svolta entro una scadenza, spesso imposta da noi stessi. Spiega infatti che il prestare troppa attenzione allo scorrere dei minuti, ore e giorni provoca ansia, malessere e ci impedisce di godere appieno dei momenti felici.
All’interno del romanzo la scrittrice inserisce un fiume in cui scorre, al posto dell’acqua, la polvere, che nel suo immaginario coincide con la consistenza che avrebbe il tempo se lei potesse vederlo. Nel corso della narrazione gli atemporali decidono di fuggire dal Fiume della polvere per rifugiarsi nel Palazzo d’ambra, un luogo in cui il tempo non scorre; Mechthild Glaser ha scelto l’ambra proprio perchè, come nella realtà questo materiale viene utilizzato per conservare nel tempo insetti e resti animali, ugualmente accade ai personaggi nel libro.
Matteo Grasso e Aurora Tesauro, liceo Alfieri
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