Giunti al termine del Festival di Iternazionale 2015, svoltosi a Ferrara, quale location migliore del Teatro Comunale come luogo di Chiusura per questi tre giorni. Adriano Sofri e Zerocalcare hanno saputo rappresentare al meglio i due poli del pubblico del Festival: colto e allo stesso tempo giovane.

Con i cuori a Kobane è il titolo dell’evento che ha messo in luce i pareri dei due non-giornalisti riguardo alla situazione del vicino Oriente. Descriviono la strage a senso unico, tutt’ora in corso, con il termine ‘genocidio’. Coniato all’indomani di Auschwiz per indicare lo sterminio di innocenti, allora avvenuta in segreto e scopertasi successivamente, ora, la stessa parola connota una strage che avviene sotto gli occhi di tutti. Il tariffario di donne e bambine Kurde messe in vendita e catalogate in base a età, doti fisiche e verginità ne è la prova.

Ma quali sono le fonti da cui attingono i due comunicatori atipici?

Zerocalcare confessa che in un primo momento prediligeva i quotidiani online, successivamente, suo malgrado, i social networks hanno avuto la meglio. uno dei difetti  è che la cerchia degli “Amici” rischia di arginare la visione completa di ciò che accade nel mondo, limitata dale notizie pubblicate sulla nostra bacheca. Il giovane fumettista sottolinea che il tempo di attenzione di un lettore online è sempre più tendente allo zero; di conseguenza gli avvenimenti piu rilevanti devono essere scritti su carta. Così restringe il giudizio critico, condiviso anche da Sofri, sui giornali, solo al contenuto e non all’oggetto materiale, il quale, anzi, incoraggia l’approfondimento.

Nel corso del dibattito, è stata posta l’attenzione sul valore delle immagini come “forza che travalica l’intenzione stessa”. Senza poter essere controllate esse arrivano a chiunque; colpiscono e scuotono, provocano ed istigano ad una visione piu profonda della realtà vera.

 

Matilde Masera, liceo Alfieri

Valentina Rossi, liceo Ariosto