Insolita presentazione quella dell’ultimo libro di Paolo Bianchi, libro il cui scopo è dissuadere gli altri dallo scrivere..già, perché entrare nel mondo dell’editoria non è affatto semplice. Ogni giorno centinaia di pseudo scrittori inviano i loro manoscritti alle case editrici, sperando, anzi, in molti casi, essendo convinti di una pubblicazione del loro lavoro. Il maggior numero di queste opere, però, viene cestinato. E dopo? Gli pseudo scrittori si arrendono? Come potete immaginare la risposta è no. E allora si recano da quelle case editrici che, dopo versamento di una copiosa somma di denaro, promettono la tanto desiderata pubblicazione che nel 90% dei casi non arriverà mai. Tutto ciò è al limite della truffa, sfocia quasi nell’illegalità, ma essendo in Italia non dobbiamo stupirci. Per quel 10% dei nostri pseudo scrittori che riesce a pubblicare, la via verso il successo non è immediata, anzi! Una volta arrivati in libreria questi nuovi libri da chi saranno acquistati? E quelli non venduti che fine faranno? Saranno dimenticati, questo è certo, purtroppo, perché di libri-novità ce ne sono a valanghe ogni giorno e logicamente non tutti potranno diventare best-seller. Così il nostro pseudo scrittore si deprime, essendo stato illuso ed è in quel momento che urge leggere “Inchiostro antipatico”, un libro che dissuade dalla scrittura creativa, o meglio, cerca di dare dei consigli a tutti coloro che desiderano intraprendere la faticosa strada dello scrittore. Nel libro possiamo trovare quindici, oserei dire, “comandamenti” che permettono di avvicinarsi a questo tanto ambito successo editoriale. In primis curare l’ortografia che potrebbe sembrare un aspetto scontato invece, per quanto ci è stato detto non lo è. A dimostrazione di ciò Tommaso Labranca, scrittore, autore televisivo e conduttore radiofonico italiano, e Paolo Bianchi, giornalista, scrittore e traduttore, hanno letto per noi degli strafalcioni eclatanti di alcuni manoscritti inviati alle case editrici in perfetto stile Luca Giurato, rimpiangendo ironicamente l’analfabetismo. E hanno la nostra piena comprensione. Sesto “comandamento”, ma non per questo meno importante, non lanciarsi in paragoni imbarazzanti. Abbiamo sentito di gente che si paragona a Dan Brown e Stephen King… ottimo per la propria autostima, ma un po’ meno per l’editore. Inoltre mai includere nomi, foto, adesivi di animali domestici nel manoscritto e non fare riferimenti a commenti di amici e parenti, non esperti nel settore. Sì perché c’è gente che lo fa davvero! L’elenco dei comandamenti prosegue e suggeriamo caldamente l’acquisto di questo libro. Ottima la conferenza (detto da due critiche come me e Giorgia e proprio perché ci è piaciuto davvero). Ancora complimenti agli scrittori!!
Garrone Veronica, Gambino Giorgia
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