“Andiamo a fare due passi?”: è una domanda che possiamo considerare banale e a cui possiamo dare poca importanza.
Invece, durante l’esperienza TOWALKABOUT abbiamo capito che una semplice passeggiata può essere trasformata in un vero e proprio dibattito stimolante.
Walkabout fa parte del progetto Urban Experience, di cui il fondatore è Carlo Infante, che si articola in due tipi di interventi: l’ExperienceLab e, appunto, il walkabout.
L’ExperienceLab ha avuto luogo al Salone del Libro, nel corso dea giornata.
Il walkabout si è svolto nelle strade notturne, misteriose e magiche di Torino dalla stazione ferroviaria Porta Susa fino al Quadrilatero romano.
Walkabout significa “lungo viaggio rituale”, e Urban Experience gioca con questa definizione associandola a “talkabout” (parlare di…), rilanciando così le esplorazioni urbane che legano cose semplici come passeggiate e conversazioni con la diversità della narrazione, poiché vengono usati i media per far partecipare in modo più coinvogente gli spettatori-cittadini che con l’uso di radioriceventi si sentono parte integrante del discorso.
Questo accostamento moderno ed inusuale, lo abbiamo ritrovato anche negli argomenti discussi durante la camminata. Abbiamo parlato del self publishing, cioè dell’autoeditoria. Il Salone del Libro, infatti, ha distribuito nei vari locali di Torino venti autori che pubblicano e vendono i propri libri senza avere il supporto di una casa editrice. Abbiamo parlato della perdita dell’utilizzo delle librerie e di come possono essere riutilizzate, e infine abbiamo parlato di Torino e di come i quartieri in poco più di un decennio si siano trasformati e modernizzati.
Questo tipo di esperienza si sta diffondendo in molte città d’Italia, e fuori all’estero è già un’attività molto richiesta.
Quindi, la domanda che pongo a voi lettori è questa: perchè non passare una serata diversa, inciampando nella realtà?
Matilde Manca
Liceo scientifico Niccolò Copernico
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