Infiniti campi di grano coprono le colline di Acqua Traverse, il sole è caldissimo e tutti sono chiusi in casa: anno 1978. Solo sei bambini si avventurano nel mare di spighe rovente che sembra quasi inghiottirli insieme alle loro biciclette, ma nessuno di loro sa quale segreto nasconda quella misteriosa campagna.

Michele Amitrano, il protagonista del racconto, è un ragazzino di nove anni che si trascina sempre la sorellina Maria nei giochi con gli amici, aiutandola e proteggendola.
Un pomeriggio, al termine di una delle solite gare organizzate dal Teschio, il più grande della banda, Michele deve affrontare la penitenza: allora sale al piano superiore di una casa diroccata e, costretto a buttarsi giù, atterra su una tettoia ricoperta di grano. Spinto dalla curiosità decide di guardare all’interno: c’è una profonda buca scavata sottoterra, buia e molto sporca. Mentre sta cercando di capire cosa ci sia lì dentro si sente chiamare dagli amici e deve tornare a casa.

Nei giorni successivi il ragazzino torna al casolare da solo e scopre che all’interno della buca c’è un bambino! Allora un giorno gli porta dell’acqua, un altro del pane e piano piano i due diventano grandi amici. Michele cerca di confidarsi con il padre, ma capisce che c’è qualcosa di misterioso che la sua famiglia sta cercando di nascondergli: infatti, solo dopo alcuni giorni, il protagonista scopre che suo padre e altri suoi amici sono gli artefici del rapimento di Filippo Carducci, il bambino della buca!

Il legame di affetto tra i due ragazzini si rafforza ogni giorno di più e Michele sente di dover liberare il suo coetaneo: così mette in gioco la sua vita in nome di un’amicizia nata da non molto tempo, ma che è già molto forte. Il tema principale del racconto è l’amicizia, un sentimento speciale capace di legare in modo indissolubile due esseri umani. Inoltre si parla di rapimento di persone, caratteristico dell’epoca, di verità nascoste, ad esempio da parte della famiglia nei confronti di Michele, di coraggio e di altruismo, propri del protagonista.

Elisa, Redazione FuoriLegge