Io sono Adila (Settenove), la storia scritta da Fulvia Degl’Innocenti e illustrata da Anna Forlati, racconta la vicenda di Adila, una ragazza musulmana vittima dell’ideologia dei talebani. All’interno di questa storia, la scrittrice introduce un’altra vicenda: quella di Malala.

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I genitori di Adila, temendo la violenza dei talebani, decidono di non mandare più a scuola la loro bambina. La maestra, vedendola molto triste  gliene chiede la ragione e,
una sera si reca a casa di Adila e racconta ai suoi genitori la storia di Malala: una ragazza che, come Adila, voleva  continuare a studiare e, grazie al suo coraggio e alla sua determinazione, riuscì a opporsi alle leggi imposte dai talebani. Malala tenne un diario su una rete televisiva inglese, parlò alla radio ed espose molte volte le sue convinzioni fino a quando, a causa della guerra, dovette andare via dalla sua città. Al suo ritorno molti edifici erano stati distrutti, ma i talebani se ne erano andati. Era  già una vittoria e Malala colse al volo l’occasione per portare avanti i suoi ideali. Ma dopo poco tempo i talebani assalirono il pullman  su cui c’era Malala e le spararono ferendola gravemente. I medici riuscirono a salvarla e lei diventò il simbolo della resistenza contro i talebani. In occasione del suo sedicesimo compleanno Malala lanciò un appello a favore dell’istruzione dei bambini e delle bambine in tutto il mondo. Dopo aver ricevuto numerosi premi per la sua lotta le fu assegnato il premio più importante: il Nobel per la Pace.

Sentendo questa storia i genitori di Adila decidono di continuare a mandare la figlia a scuola.

Durante l’incontro con Fulvia Degl’Innocenti è intervenuto anche un rappresentante di  Amnesty International,  un’associazione che lotta per i diritti umani nel mondo. Questo è infatti uno degli argomenti principali del libro Io sono Adila.

Ciò che per noi è normale, infatti, come giocare, correre, studiare non è possibile in tutti i paesi: i diritti umani appartengono a tutti, indipendentemente dalla provenienza, dal colore della pelle o dalla lingua.  Tutti i presenti hanno poi ricevuto un “passaporto dei diritti umani”.
Alla fine dell’incontro i bambini hanno scelto un personaggio tra Adila, il papà oppure Malala e sono stati consegnati loro dei fogli con le parti del corpo di ogni personaggio: le hanno colorate, ritagliate e poi, unendole con dei ferma-campioni hanno dato vita a marionette di carta. Grazie a questo incontro anche bambini che fino a oggi non sapevano nulla di Malala o dei diritti umani hanno potuto scoprire una realtà a loro sconosciuta.

Francesco Pizzorni, tutor Fuorilegge, Istituto Superiore Ettore Majorana