Creando un’intesa con il pubblico, Beppe Severgnini presenta il suo ultimo libro “neo italiani” tramite la discussione di alcuni “pregi dell’appartenere alla nostra nazione”. Attraverso un gioco da lui chiamato “book-jukebox”, gli spettatori hanno avuto l’opportunità di scegliere cinque argomenti trattati fra i cinquanta presenti nel manifesto. Il primo punto ad essere stato illustrato è “Perché i campi non hanno mai l’aria annoiata”, seguito poi da “Perchè abbiamo la scuola pubblica, l’ultimo frullatore italiano”, “Perché i giovani ci insegnano il futuro”, “Perché molti ci criticano, ma quasi tutti ci copiano” e “Perché vogliamo le consegne a domicilio, ma ci piacciono i negozi sottocasa”. Attraverso aneddoti della sua infanzia e considerazioni personali Beppe Severgnini ci rende orgogliosi della nostra nazionalità e sottolinea che nonostante le critiche, gli italiani sono un popolo serio e intraprendente, capace di migliorare la nostra nazione, già di per sé speciale. Ci ha ricordato degli eroi di tutti i giorni, che durante la pandemia si sono fatti notare per il loro coraggio. Ci ha ricordato della fortuna che abbiamo a poter usufruire della scuola pubblica, che ha molti vantaggi. Ci ha ricordato della nobiltà dei lavori manuali, così apprezzati da persone di tutto il mondo in visita nella nostra penisola. E infine ci ha ricordato come i giovani non siano la disfatta della nostra società, ma possano anzi farsi portatori di innovazione.

Eva Laura Giacomello, Giulia Zanetti, Liceo M. Grigoletti, Pordenone