L’Itis Artom di Canelli ha scelto il libro Cecità di José Saramago come maggiormente rappresentativo degli ultimi venticinque anni di letteratura. La motivazione che ci ha mandato: “Cecità è un romanzo “illuminante”…l’ossimoro è nato spontaneamente dopo la lettura. In un paese senza nome e senza tempo, tutti perdono improvvisamente la vista…e Saramago riesce a dare una visione dell’umanità “cieca” davvero straordinaria. Quello che gli uomini sono, possono essere, riescono ad essere nei momenti difficili, quando non sono visti, quando salvarsi diventa l’urgenza. Basta avere gli occhi per vedere davvero?”
La scelta dello scrittore che la scuola ha adottato, Amara Lakhous è invece Marinai Perduti di Jean-Claude Izzo, come argomenta bene lo stesso Lakhous motivando la sua scelta: “Jean Claude Izzo (1945 – 2000) è uno scrittore francese, di origine italiana. È molto noto per la sua trilogia sulla città natale Marsiglia. Marinai perduti, pubblicato nel 1997 e tradotto in italiano nel 2001 (E/O edizioni) è ambientato anche isso a Marsiglia. Il romanzo racconta la storia di tre marinai: il comandante libanese Abdul Aziz, il greco Diamantis e il turco Nedim. La loro nave non può lasciare il porto di Marsiglia a causa dei debiti dell’armatore. Questa tormentata attesa diventa un’occasione per i tre marinai per fare i conti con il passato e tracciare un bilancio della propria vita. L’autore esplora con maestria i profondi sentimenti dei suoi personaggi che vacilano fra speranza e disperazione, fra rimpianto e accettazione.”
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