Sandro Veronesi, all’Arena Piemonte, intervista Jhumpa Lahiri sul suo ultimo libro In altre parole. Dopo il successo ottenuto come autrice di romanzi in America e in tutto il mondo, la scrittrice ha scelto l’italiano come lingua del suo ultimo lavoro. Cosa l’ha spinta a fare una scelta così originale? Cresciuta tra due lingue, il bengalese dei suoi genitori e l’inglese del paese dove è vissuta, Jhumpa non le ha mai sentite come proprie. In questo contesto è poi subentrato il suo innamoramento per l’italiano, una storia d’amore appassionata e travolgente, come dice Veronesi; l’incontro con questa lingua ha dunque completato il quadro inserendola in un nuovo equilibrio.
“E’ la mancanza di possesso che ti libera”: queste le parole della scrittrice rispetto alla sua mancanza di una lingua che possa definire realmente propria. Non avere una cultura di riferimento l’ha liberata dalla “prigione dell’identità”. La conoscenza dell’italiano ha fatto sì che la sua diversità potesse diventare un punto di forza. Ed è proprio lo scrivere in una lingua non sua che le ha permesso di analizzare e comprendere le varie sfumature espressive che normalmente sfuggono a chi è madrelingua.
Elisa Bellantoni e Giovanni Sarti
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