Accolto da una fitta folla scalpitante e da numerosi giornalisti, si è fatto strada verso la Sala oro Lorenzo Cherubini sabato 11 maggio. Intervistato da Giordano Meacci si è potuto assistere ad una conversazione che trattava di musica , cinema e cultura. L’amore incondizionato e la dipendenza del cantautore nei confronti della musica si riversa anche sui libri. E così, oltre alla lettura di alcune delle sue citazioni, si è parlato anche di “Cent’anni di solitudine”, “Cuore di tenebra” e “L’Orlando furioso” di Ludovico Ariosto, coerentemente con l’aspetto cardine del Salone: la lingua in tutti i suoi aspetti. Lingua come mezzo di comunicazione, ma anche Lingua come identificazione in un Paese:”Essere Italiano è vivere dentro la lingua”.
Nonostante il suo amore per la letteratura, Jovanotti rimane coi piedi per terra: “I miei Testi sono parte integrante della canzone, non sono un poeta, sono un cantautore.”
Isabella Greghi ed Alice Miraglia, Liceo Ariosto
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