Una domenica mattina speciale per molti bambini, pordenonesi e non. Al Convento San Francesco sono state loro dedicate le prime file nell’incontro del Dedicafestival in cui Chiara Carminati ha raccontato, con l’accompagnamento delle fantasie musicali di Gianluca Magnani, il libro di Tahar Ben Jelloun ‘La Bella Addormentata’. I piccoli protagonisti sono stati accolti all’entrata con dei dolcetti e preparati alla narrazione con il ‘massaggino delle storie’, una filastrocca che ha coinvolto anche il resto del pubblico. Sulla scena la narratrice, vestita ricordando il mondo Arabo, ed il musicista con la chitarra e il microfono, sullo sfondo le immagini originali prese dal libro. “La Bella Addormentata di T.B Jelloun è come un aeroplano che corre su una pista che già conosciamo, ma quando pensiamo di sapere ormai tutto, l’aereo-storia decolla inaspettatamente e intreccia altre storie.”. Così Chiara definisce la fiaba dell’autore franco-marocchino nella breve introduzione.
Conosciamo tutti la classica storia della Bella Addormentata di Perrault, ma questa ispira solamente l’autore, che arricchisce il testo originale con elementi provenienti da altre fiabe, e ambientando la storia in un contesto orientale. Per colpa di un maleficio, la principessa tanto attesa nel suo regno, all’età di sedici anni cade addormentata per cento anni. Quando si risveglia grazie al bacio, il cambiamento della sua pelle (che è diventata nera) non sconvolge il principe che la trova bellissima comunque, e nemmeno i bambini, interpellati giocosamente da Chiara. La madre del principe Qaiss però, con gli occhi del pregiudizio, vede la giovane sposa del figlio brutta, piena di rughe, sporca e maleodorante, convinta com’è che i neri siano nati per essere schiavi. “Parlo alle fanciulle presenti in sala: voi sareste rimaste lì?!” chiede Chiara coinvolgendo ancora il pubblico e ricevendo un coro di risposte negative. Con un’incredibile gioco di contaminazione, si inseriscono poi elementi di altre due fiabe: ‘Hansel e Gretel’ e ‘Biancaneve’.
Nella parte conclusiva dell’incontro Chiara ha fatto riflettere i bambini sul fatto che l’ideale di bellezza non è unico, ma relativo mutabile nel tempo, tema ripreso dalla narrazione.
Infine ha avuto spazio anche il musicista Gianluca Magnani, che ha cantato e suonato la storia di un dromedario ricco ma invidioso, che cercò di comprare una delle gobbe di un cammello, il quale rifiutò tenendosi la sua bellezza e la sua povertà. La narratrice ha sfidato l’attenzione e la pazienza dei bambini raccontando un’ultima fiaba sempre di T.B. Jelloun: un uomo molto attaccato ad un piattino di terracotta che teneva sempre sopra la testa, fantasticando troppo sulle ricchezze che ne avrebbe ricavato vendendolo, cade a terra rompendo il piattino e infrangendo i suoi sogni.
Il coinvolgimento e la partecipazione generali sono state molto alte tra domande, canti e tante risate.
Alexia Strazimiri, Federica Pili, Giovanna Buzzo, Liceo Grigoletti di Pordenone
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