Internazionale è un evento culturale di grandissima importanza per i cittadini ferraresi e per i numerosi spettatori provenienti da ogni parte d’Italia che tutti gli anni arrivano nella città estense per seguire gli incontri che vi si svolgono. E’ proprio per questa ragione che in un anno così particolare non poteva mancare un festival che affonda le sue radici nella vitalità suscitata da cultura e condivisione del sapere.
Questa manifestazione, di solito della durata di tre giornate, per motivi sanitari dovuti alla pandemia, tutt’ora in corso, si svolgerà nell’arco di sette mesi nei quali una o due giornate al mese verranno dedicate agli incontri. La loro distribuzione diventa fondamentale in un momento così critico poiché permette di limitare il numero di persone che affluiscono in città ad ogni evento, ma allo stesso tempo di portare comunque avanti un progetto d’importanza storica per tutti gli italiani. Anche altri eventi come il Salone del libro di Torino e Festival Letteratura di Mantova, nonostante l’anno particolare, hanno voluto mantenere la loro continuità proprio in nome della cultura.
Un notevole vantaggio della digitalizzazione sta nel poter prendere parte a molti più eventi a cui si sarebbe potuto assistere in un’edizione “normale” in presenza sia per motivi legati alle tempistiche, sia per le difficoltà dovute allo spostamento da una città all’altra. Si spera infatti che in futuro questo due modalità “non si autodistruggano”, ma anzi “possano integrarsi”, come ha auspicato a SalTo Extra Federico Taddia durante un’intervista rilasciate alle ragazze del Bookblog. Inoltre, in base alla loro organizzazione, i diversi incontri possono comunicare a chi li frequenta sensazioni differenti. Nel caso in cui gli eventi vengano concentrati nell’arco di poche giornate si potrà vivere una totale “full immersion” dalla quale si uscirà del tutto ristorati, mentre una cadenza mensile permette di vivere gli eventi con la consapevolezza che ogni mese ci saranno una o due giornate in cui avere momenti di vero e proprio respiro. Diventa così una sorta di obiettivo a cui si ambisce, come se ogni quattro settimane ci venisse fornito un premio per non aver mai mollato per il resto del tempo.
Ma perché questo festival e in generale tutti i progetti che permettono la condivisione del sapere sono così importanti in un periodo storico come quello che stiamo vivendo? C’è un motivo se gli organizzatori di numerosi eventi che diffondono la cultura in Italia hanno voluto comunque continuare senza fermarsi davanti a nulla. Questi appuntamenti procurano un momento di socialità, di condivisione e di riflessione, elementi che, in un qualche modo, possono colmare l’infinito senso di vuoto e di estrema preoccupazione che avvolge ognuno di noi, o per lo meno buona parte, in questo periodo. Nella cultura possiamo trovare un rifugio, un nuovo mondo che ci permette di estraniarci momentaneamente dalla cruda realtà. Uscendo da questo mondo di parole e riflessioni ci sentiremo in parte più consapevoli perché abbiamo potuto apprendere e confrontarci con nuove conoscenze. Come se questa sorta di viaggio nella cultura servisse a rimetterci sulla retta via e a purificarci, esattamente come succede a Dante nel suo percorso all’interno de La Divina Commedia.
Ciò che abbiamo imparato nel corso della nostra avventura nel “mondo del sapere” getterà le basi che utilizzeremo per avere una nostra e personale cognizione della realtà che ci circonda. Avremo quindi gli strumenti per affrontare ciò che ci troveremo davanti. Ma tutto questo ci può essere insegnato se sappiamo cogliere gli spunti e gli stimoli dei vari appuntamenti culturali nella loro profonda e vera essenza. Questi valori vengono trasmessi anche dalla scuola e da tutti i docenti che, nonostante le infinite difficoltà, continuano a impegnarsi fino in fondo per compiere il loro dovere: istruirci e donarci preziose lezioni di vita che ci torneranno utili nei momenti più difficili.
Per questo motivo vorremmo ringraziare tutti coloro che in questa situazione difficile non mollano e anzi fanno di tutto pur di risolverla. Quindi grazie a chi ha permesso la realizzazione di festival che, come Internazionale, tengono salde le radici dell’Italia, alle scuole e agli insegnanti, che non smettono mai di battersi per garantire l’educazione della futura generazione.
Bonora Sara, Di Foggia Lucia, Flori Chiara, Liceo Ariosto Ferrara
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