L’essere è da sempre oggetto di speculazioni filosofiche da parte della classe intellettuale; con l’avvento della digitalizzazione, però, la possibilità di comporre produzioni artistiche in tutti i campi si è allargata ad un numero sempre più grande di persone. E se convenzionalmente si tende ad associare sentimenti positivi alla tecnologia, c’è chi non la pensa affatto in questo modo.

Giuseppe Montesano, autore del libro Come diventare vivi, riporta le sue personali riflessioni riguardo alla lettura e alla comunicazione come mezzo per raggiungere un livello di consapevolezza superiore alla media. Intrecciando astutamente esperienze personali di vita ad un notevole bagaglio culturale personale, Montesano compone il suo percorso logico, non senza aver preventivamente ridotto in macerie numerosi preconcetti inerenti alla scienza, alla filosofia e all’arte. 

È difficile spiegare in poche righe un pensiero così articolato da basarsi sull’idea che “la cultura è un mezzo per aiutare a non ragionare” o che “leggere non va sempre bene”, poiché -capite bene- risulterebbe paradossale e riduttivo. Vi invitiamo quindi a leggere Come diventare vivi e a prestare attenzione alle argute, seppur estreme, argomentazioni di Montesano.

Michele Corio e Giulia Piccoli