Nel Laboratorio Autori, tra gli sguardi incuriositi del pubblico, inizia l’incontro con l’autrice Beatrice Masini che presenta il suo nuovo libro La Fine del Cerchio, la storia di come dei gruppi di bambini e ragazzi riescano, in un immaginario futuro, a ricominciare la vita umana sulla terra, guidati da una figura fiduciosa, Il Vecchio, che insegna loro come cavarsela. Questo libro è collegato ad un altro precedente della stessa autrice: Bambini nel Bosco, candidato al Premio Strega nel 2013. Beatrice ci dice infatti: Ho intitolato il mio libro “La fine del Cerchio” perché costituisce un sequel di “Bambini del Bosco”; in questo modo il cerchio si apre in nuove storie di ragazzi che portano la vita sulla terra oramai cambiata, ma si chiude allo stesso tempo, perché la storia  iniziata nel libro precedente si conclude. In questo modo la trama prende proprio la forma di un cerchio che non ha inizio e non ha fine.

Dopo un breve racconto e una descrizione dei luoghi e dei personaggi della storia, Beatrice ci rivela un altro aspetto misterioso del suo libro : “Non sempre tutto deve avere un perché, io per esempio non spiego da dove vengono i ragazzi o come giungono sulla terra, oppure non descrivo in modo approfondito il personaggio del Vecchio, perché voglio che siate voi ragazzi con la vostra fantasia ad immaginare queste cose .”

Infine aggiunge quello che vorrebbe che i ragazzi comprendessero dalla lettura del suo libro dicendo: ” I ragazzi nel mio libro vedono tutto per la prima volta, non hanno ricordi, non sanno cosa sia la scuola, oppure alcune cose, come le caramelle, i gessetti o la plastica, risultano loro misteriose. Ed è grazie a questo che riescono a comprendere il valore degli oggetti che li circondano. Il bello di scegliere come protagonisti delle mie storie i bambini e i ragazzi è proprio il fatto che loro vedono il mondo con occhi nuovi, vivendo per la prima volta le loro esperienze.”  Secondo la scrittrice molti ragazzi infatti non riescono a comprendere il valore di ciò che possiedono e non riescono a comprenderlo fin quando qualcuno non glielo fa notare con delle storie.

L’ autrice esprime a conclusione dell’incontro anche la sua fiducia nei confronti dei giovani e pensa che il mondo possa cambiare anche  grazie al loro aiuto. ” Come cambierà il mondo noi non lo possiamo sapere, la responsabilità è solo vostra e spetterà a voi decidere come andrà a finire. Io posso solo immaginare come sarà il mondo nel futuro e raccontarvelo con le mie storie”.

Emanuela Infante, Liceo Teatro nuovo