Viviana Mazza ci parla del suo libro, Storia di Malala che, come suggerisce il titolo, parla della vicenda della ragazza pakistana vittima di un attentato da parte dei talebani.
Malala ha un sogno, un sogno che i talebani non vogliono che si realizzi: vuole andare a scuola, studiare e istruirsi, vuole occuparsi di politica per aiutare il mondo a liberarsi dalle ingiustizie. “Imbracciamo i nostri libri e le nostre penne. Essi sono le nostre armi più potenti” così dice Malala nel suo discorso alle Nazioni Unite, perchè ciò di cui hanno davvero paura i talebani è proprio l’istruzione.
In Italia la storia la Malala arriva già nel 2009, quando inizia a scrivere un diario online. Ma i giornali dedicheranno grande attenzione a questa giovane solo nel 2013, quando rischia di morire, ferita a morte da un proiettile talebano che l’ha colpita alla testa mentre stava tornando da scuola. Malala è stata prontamente trasferita in Inghilterra, dove le speranze che sopravvivesse era ben poche. La ragazza ha però sorpreso tutti risvegliandosi, “rinascendo” e tornando a combattere più determinata di prima. “Malala è diventata un simbolo per tutti quei ragazzi che non hanno la possibilità di istruirsi” afferma Viviana.
In Pakistan gli estremisti islamici impediscono alle donne e alle ragazze di uscire di casa, di andare a scuola o a lavorare, di istruirsi, di indossare veli o copricapi diversi dal burka, addirittura meglio se con una rete davanti agli occhi. Sono vietati i divertimenti, la musica, la danza, i mercati e vengono fatte esecuzioni pubbliche nelle piazze. Questo è ciò che Malala ha il coraggio di denunciare con l’aiuto del padre, che però è stato molto contestato in Occidente per aver messo la figlia in pericolo.
I divieti dei talebani non colpiscono solo le ragazze, costrette a sposarsi molto giovani senza poter terminare gli studi, ma anche i ragazzi che devono lavorare per aiutare le famiglie e vengono istruiti da gruppi estremisti islamici entrando così vortice della violenza.
Rischiando non solo la propria vita ma stravolgendola completamente, Malala è stato un esempio che ha ispirato molti giovani a lottare per la propria istruzione. È una ragazza forte, forse tra le più forti e noi tutti ci auguriamo che possa continuare a dare voce e a lottare per il suo Paese.
Ecco l’intervista a Viviana Mazza realizzata nella redazione del BookBlog
Chiara Keller e Eleonora Mantovani, Scuola Secondaria di Primo Grado Caduti di Cefalonia, Torino
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