“La mafia è l’incapacità della società di reagire, l’indifferenza in cui lascia che le cose accadano. Siamo noi quando non vediamo o facciamo finta di non vedere. Noi che non ci chiediamo «Io che cosa posso fare?»” Con questa frase, Sandro De Riccardis, giornalista presso il quotidiano “La Repubblica” sottolinea e denuncia nel suo nuovo libro “La mafia siamo noi” il ruolo che ognuno di noi ha all’interno di questa questione.

L’autore ha presentato il suo romanzo oggi, 22 maggio 2017, esattamente un giorno prima dell’attentato ai danni di Giovanni Falcone, al Caffè Letterario del Salone del Libro, affiancato dal magistrato e procuratore Armando Spataro. Quest’ultimo ha voluto presentare una sottilissima critica rispetto al titolo del libro, sostenendo che la mafia non sia dentro di noi, ma bensì intorno a noi. Lui sostiene inoltre che i giovani sappiano solo superficialmente ciò per cui protestano, infatti questa enorme associazione risiede soprattutto nei luoghi da loro frequentati, come le discoteche.

La mafia, secondo De Riccardis, si sta sfortunatamente evolvendo moltissimo. Ormai è quasi invisibile ed “impalpabile”, non agisce più allo scoperto uccidendo, ma compie azioni illegali di sottecchi, senza apparentemente coinvolgerci.

L’unico modo per combattere la mafia è quello di operare concretamente nel proprio piccolo, senza manifestazioni di piazza che non spaventano più nessuno.

L’autore ha voluto fare riferimento ad alcune persone che hanno agito in questo modo, nelle loro case. Tra questi ricordiamo Angelo Vassallo, che tentò di affrontare di persona degli spacciatori dai quali fu poi ucciso.

“Che le cose siano così non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare. ” 

Perciò ascoltiamo le parole di Falcone, agiamo di più e parliamo di meno.

Marta Olivetti e Carlotta Mirimin

Liceo Classico Vittorio Alfieri