Ieri, 16 settembre 2016, alle ore 19:00 al palazzo Badini ha avuto luogo l’incontro “La maggioranza invisibile” con Emanuele Ferragina, sociologo.
Il tema principale trattato è stato il lavoro; siamo tutti consapevoli, infatti, della situazione in Italia.
Secondo l’autore sono presenti tre categorie principali di “maggioranza invisibile”: della prima fanno parte tutte quelle persone che non hanno una posizione di lavoro stabile, i cosiddetti precari, e i disoccupati. La seconda categoria comprende le persone che hanno un reddito molto basso e la terza categoria, invece, riguarda gli immigrati. I partiti in Italia, secondo l’autore, non si sono resi conto di questa situazione.
La crisi nel nostro Paese è iniziata nel 2008, ma non per Ferragina, che crede che la crisi ci sia sempre stata sin dagli anni ’70-’80. Adesso, nel 2016, non è cambiato proprio nulla, l’unica cosa che è peggiorata ulteriormente è la confusione.
Nessuno ha cercato di cambiare mai nulla, afferma l’autore. Il 20-30% della popolazione, alla fine, sta bene economicamente. Nemmeno il “Jobs Act” funziona secondo lui. Lo afferma un “provvedimento “vuoto” e “nullo”.
Ferragina, avendo vissuto in diversi Paesi del mondo, afferma che la “maggioranza invisibile” fuori dall’Italia è minore. Non si può dire lo stesso, però, per Grecia, Spagna e Italia.
L’autore dichiara alla fine dell’incontro che assumere più persone possibili con salario basso non sia una soluzione valida per l’economia del Paese, in quanto meno una persona guadagna, meno cerca di spendere.
Vittoria Hary e Jessica Santarossa
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