L’ultimo appuntamento della tredicesima edizione dell’evento Portici di Carta, che come sempre ha visto l’affluire di numerosi interessati, si è svolto in compagnia di Mario Calabresi che, incoraggiato dalle domande di Federica Furino, ha presentato il suo ultimo libro ” La mattina dopo”.

La Furino ha descritto il libro come godibile, vivo, che va avanti con le proprie gambe ma soprattutto coraggioso: è facile per i giornalisti raccontare le storie degli altri ma quando si tratta di raccontare la propria e intima diventa meno scontato.

Quando la vita rompe il proprio schema costringendoci ad affrontare perdite, traumi o cambiamenti, bisogna rialzarsi e scoprire le risorse che abbiamo a lungo tenuto celate… ma prima di saltare il vuoto che si è venuto a creare, come superare “la mattina dopo”?

L’ex direttore dei giornali “La Stampa” e “Repubblica” ha spiegato di esser sempre stato attratto dalle conseguenze più che dalle cause come per esempio in occasione del crollo delle Torri Gemelle, in cui si è trovato a prestare maggiore attenzione alle ripercussioni che quest’ultimo ha avuto sulle persone piuttosto che alle cause che hanno portato ad una simile tragedia.

Mario Calabresi ha rivelato di aver sempre desiderato di scrivere un libro a questo proposito ma di aver trovato l’incoraggiamento solo al presentarsi della sua “mattina dopo”; infatti dopo ben dieci anni al vertice di Repubblica fu chiamato dagli editori del giornale e licenziato a cause di alcune divergenze.

Si promise allora di studiare nel dettaglio la propria “mattina dopo”, consapevole di dover rallentare il ritmo della propria vita caratterizzata in precedenza da un’intensa carica di adrenalina.

Scelse di  rincontrare i propri cari, di camminare e soprattutto, su consiglio della nonna, di riscoprire le origini della propria famiglia; si avvalse degli archivi storici e si interfacciò con una modalità di informazione totalmente diversa da quella dei media e dei giornali che invece permettono un riscontro immediato con quest’ultime.

Ma esistono diversi risvegli il mattino dopo, come quello del postino di Forlì che ha scelto di ricercare la vecchia routine: stanco di consegnare lettere tutti i giorni con le tempeste, le intemperie e sotto il sole cocente,  si augurava continuamente la pensione. Una volta raggiunta però si trovò davanti all’imperante quesito “Che fare?” e iniziò a ripercorrere il giro di ogni mattina come unica differenza, il bonus bar.

L’autore, con il proposito di continuare il progetto, ha aperto una bacheca di facebook in cui ognuno può raccontare la propria “mattina dopo” e questa iniziativa ha riscosso molto successo raggiungendo ben 45.000 risposte in due settimane.

Gli applausi calorosi del pubblico hanno certamente chiuso in bellezza l’edizione Portici di Carta 2019.

Rimane un unico quesito: quale sarà la vostra “mattina dopo” aver letto il libro?

Marta Atzei e Andreea Quaglia