Ieri sera, ore 18.30, presso il teatro Giuseppe Verdi di Pordenone, si è svolta al cerimonia di apertura del XVII edizione del Festival Pordenonelegge dove si sono presentati gli organizzatori con presenza del neo sindaco Alessandro Ciriani e responsabili principali.
La madrina della manifestazione è stata Dacia Maraini, presentata da Gian Mario Villalta.
Una cara amica della scrittrice, Piera Degli Esposti, ha voluto renderle omaggio, introducendo la serata, con la lettura di alcuni passi tratti dall’autobiografia della Maraini “Bagheria”.
La ragazzina bionda che legge a lume di candela ricorda la sua infanzia, con dolore, accennando l’esperienza vissuta nei due anni in campo di concentramento. Fame, miseria e angoscia hanno accompagnato la sua vita per molto tempo ma sono rimasti nascosti dietro una porta; però, solo con l’aiuto del tempo, ha capito come sia importante unire il passato e l’avvenire perché “La memoria aiuta ad affrontare il futuro”.
Un piccolo posto nel suo cuore è riservato al ricordo del padre, un padre che lei ha vissuto in due circostanze diverse: prigionia e libertà.
Un padre che in prigionia, sotto l’albero di ciliegio le insegnava la matematica e la filosofia. Un padre che in libertà era assente, che nel suo zaino portava i profumi di luoghi sconosciuti e lontani .”Lo aspettavo molto e lo vedevo poco”.
Spaziando tra diversi temi è riuscita a toccare svariati come il femminicidio e la cultura del possesso, l’eutanasia e la potenza che l’uomo crede di poter calpestare la vita altrui e ultimo ma non meno importante l’immigrazione e un desiderio di maggiore unione e complicità dell’Unione Europea.
Liliane Apetogbo, Alice Pittau, Sara Radegonda, Jessica Santarossa, Elena Villalta, Liceo Michelangelo Grigoletti 5A Esa
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