Il libro che Maurizio Molinari, direttore di La Repubblica, presenta a Pordenonelegge, segna un cambio di rotta rispetto alle sue precedenti opere di saggistica: la narrazione pura lascia spazio ad un connubio tra parole e immagini. Non poteva essere diversamente essendo evoluzioni e cambiamenti il fulcro dell’opera, “Atlante del mondo che cambia” appunto.
Se il cambiamento parte proprio dal giornalismo, La Repubblica non si fa certo cogliere impreparata <<Abbiamo 7 milioni di accessi ogni giorno sul nostro sito>> sottolinea Molinari e aggiunge << La carta stampata in confronto non ha più nessun valore>>. Allo stesso tempo però il direttore ammonisce << L’informazione va pagata>> I cittadini hanno bisogno di un’informazione di qualità, Molinari cita quindi come esempio la situazione riguardante il Covid-19, durante la quale, gli abbonamenti al sito, sono notevolmente aumentati. L’antidoto alle fake-news si ottiene dando il giusto compenso a quanti lavorano nei mass media.
Omar Monestier, alla guida del Messaggero Veneto, crea, nel ruolo di intervistatore le condizione per una breve digressione sull’attualità politica. Rispetto al referendum costituzionale prossimo a svolgersi il giornale di Molinari opera una scelta di campo. In redazione, schierarsi a favore del “NO”, come ci spiega il direttore, è una scelta condivisa da tutti.
<<Le democrazie occidentali sono sotto attacco>>. È con un’affermazione di una certa rilevanza che si comincia a parlare di politica estera. Due sono i fronti ai quali dobbiamo la massima attenzione: le disuguaglianze sociali ed economiche e l’integrazione dei migranti. Se un tempo gli Stati Uniti rappresentavano un faro per le democrazie rappresentative ora non è più così, vista la situazione di cui tutti siamo al corrente.
In medio oriente il direttore guarda con favore agli accordi di Abramo, firmati alla Casa Bianca fra tre paesi Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrain, definendo i primi due gli stati più sviluppati nella zona.
Rispetto al tema migranti, Molinari menziona l’intento dell’UE di rivedere il trattato di Dublino e ci rende consapevoli di come il fenomeno delle migrazioni non sia presente solo in Europa, ma soprattutto in Asia e in Africa. In relazione a ciò fa notare come queste migrazioni siano di una nuova tipologia: indotte dal cambiamento climatico.
È questo tema a fare da protagonista in un capitolo considerevole dell’opera di Molinari. Il direttore è inflessibile a riguardo <<il cambiamento c’è ed è innegabile>>
Sanità e welfare sono questioni strettamente collegate, Monestier incalza l’ospite ad esporre le sue riflessioni in merito. <<Nell’organizzazione di uno stato la sanità rappresenta un elemento chiave>> afferma Molinari e ne sottolinea due campi di azione per i prossimi anni: la disponibilità di farmaci essenziali per tutti i cittadini e una maggiore attenzione alla popolazione più anziana. Il direttore ammette l’impossibilità da parte dello stato di provvedere alla piena assistenza sanitaria, rimane un dovere però cercare di migliorare le condizioni attuali. <<Occorre un accordo fra stato e impresa>>.
In conclusione Molinari lancia un appello al sistema giudiziario: episodi di antisemitismo cosiddetti minori, soliti a verificarsi per le strade restano impuniti a causa della mancanza di una regolamentazione ad hoc.
Abbiamo ancora molto su cui riflettere, questo è certo, ma il direttore ci indica la strada e ci lascia una maggiore consapevolezza rispetto all’attuale situazione mondiale.
Marco Piccinin e Matteo Del Col
Liceo scientifico M. Grigoletti
Pordenone
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