Al Salone del Libro Pierdomenico Baccalario, Alice Basso, Fausto Boccati, Zita Dazzi, Antonio Ferrara e Beatrice Masini hanno presentano La prima volta che (Il Castoro), un libro composto da brevi racconti, ognuno scritto da dodici autori diversi.

Ciascuno nella vita ha tante prime volte, belle o brutte, giuste o sbagliate, ci capitano spesso, anche contro la nostra volontà; i  dodici autori di questa antologia ne hanno “interpretata” una a testa: il primo bacio, il primo tradimento, la prima sigaretta,  il primo no, il primo viaggio da solo e tanti altri.

Eros Miari ha condotto l’incontro in cui erano presenti sei di loro: ci hanno raccontato che il libro è nato da un’idea della casa editrice che ha poi assegnato agli scrittori le “prime volte” di cui avrebbero dovuto parlare. Ogni ospite ha parlato brevemente del proprio racconto e di come sia stato diverso e originale non partire da uno stimolo personale, ma da una traccia data.

“Quando sei libero di ispirarti a ciò che vuoi, rimani più in superficie nel dire ciò di cui vuoi parlare; mentre quando ti danno un tema, ti chiudono in un recinto e puoi scavare più a fondo” dice Antonio Ferrara a questo proposito.

Gli scrittori hanno fatto notare la differenza tra un insieme di racconti e un romanzo; infatti, quelli che compongono questo libro sono brevi, avvincenti e semplici, e contengono sempre un colpo di scena finale. Contrariamente a quello che si pensa, questo tipo di raccolte vendono moltissimo sia in Italia sia all’estero, ad esempio il libro Parole fuori, a cui avevano collaborato alcuni degli autori, è stato ristampato ben due volte.

Inoltre, anche la collaborazione con altri autori è stata vista non come una competizione con i colleghi, ma come un’occasione di confronto, e per la casa editrice anche un po’ una sfida nel momento in cui si univano tanti stili e personalità diverse, diversi modi di avvicinarsi ai ragazzi e, per alcuni autori, anche una possibilità di debutto. D’altronde, ogni collaborazione deve essere vista come un modo per crescere e migliorarsi.

Si è concluso l’incontro parlando del rapporto tra lo scrittore e il protagonista e abbiamo avuto pareri contrastanti: Beatrice Masini ad esempio, afferma che cerca sempre di tenere ben separate la sua personalità e quella dei suoi personaggi, mentre altri dicono che sia praticamente inevitabile che un po’ dell’autore e della sua vita influenzi le sue creazioni.

Pierdomenico Baccalario conclude dicendo “Come si vede in copertina, le prime volte sono come dei tuffi: bisogna solo avere il coraggio di buttarsi” e noi non potremmo essere più d’accordo.

Giulia Bordon, Liceo Scientifico Niccolò Copernico, Linda Sperati, Liceo Classico Cavour