PAROLA :  INDIGNAZIONE

Je vous salue, Marie
e saluto tutte le altre novantotto
e presto, cento
sagome grigie della nostra
quotidiana vergogna
mattanza domestica dell’amore malato
gesto di possesso, abisso d’orrore
che schiaccia la vita senza ragione.
Amore perduto, mai davvero fiorito
lungo i muri dei parcheggi sotterranei
delle strade sempre scure
delle stanze credute sicure…
Occhi neri, naso rotto, denti che ballano,
capelli strappati e spilli, coltelli e bocche cucite
che grande è la paura ed anche la sorpresa
di calci, pugni e schiaffi, sigarette ed accendini,
sedie e tavoli, spigoli che urlano e
piangono, piangono, piangono…
Squilla il telefono
sudano le mani ed una pietra
cade pesante sul cuore.
Sino a quando?
Se non ora quando? Dire basta, volare oltre
anche per noi, bambini sciocchi senza futuro,
perché non c’è perdono
per il male fatto, ma solo
il dono dell’oblio e del sorriso delle donne
che da sempre già lo sanno
che il potere è morte e
la vita è altrove.

Stefano Vitale