La partenza è alle porte.
Mancano pochi giorni alla partenza per Torino e l’ansia, come l’eccitazione, com’è normale che sia, si fanno sentire. Ansia perché sarà un’esperienza nuova, probabilmente piena di contrattempi, che dovrò affrontare e risolvere presto e bene. Eccitazione perché grazie a questa nuova esperienza avrò l’occasione di conoscere nuove persone e di mettermi in gioco.
Queste sono sensazioni analoghe a quelle che quest’anno ho provato partecipando per la prima volta a “Galeotto fu il libro”, un’attività extracurricolare grazie alla quale noi studenti abbiamo la possibilità di “intervistare” scrittori o traduttori dei quali abbiamo letto alcuni libri e un libro a loro particolarmente caro, che ha influenzato la loro vita. Grazie a quest’attività ho avuto l’occasione di conoscere meglio Zerocalcare, Éric-Emmanuel Schmitt, il “suo” traduttore, Alberto Bracci Testasecca ed Eraldo Affinati. Sempre grazie a quest’attività ho potuto anche conoscere il lato meno “professionale” dell’attività di scrittore, facendo conoscere la mia città, Ferrara al Signor Bracci Testasecca, insieme ad alcuni amici.
Come è avvenuto agli scrittori incontrati con “Galeotto fu il libro”, anche io ho la fortuna di aver già trovato dei libri “galeotti”, che hanno cambiato la mia vita e il mio modo di pensare: “1Q84” di Haruki Murakami e “Il sogno della camera rossa” di Cao Xueqin, due libri di epoche molto differenti che parlano di paesi e tradizioni altrettanto differenti dalle mie.
Anche per questo motivo non vedo l’ora di partecipare agli incontri del ciclo “Anime Arabe”, che mi permetteranno di conoscere meglio la cultura araba ma anche a quelli sul tema della memoria, dell’innovazione o agli incontri “Crossover”, dedicati al mondo dei fumetti.
Lorenzo Lo Verso, Liceo Ariosto Ferrara
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