La solitudine dei numeri primiIl libro scelto dall’Istituto Velso Mucci di Bra è La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Evocativa la motivazione che ha scritto la scuola: “Quel libro mi aveva cercato, si era fatto notare tra migliaia di colori indistinti sulle bancarelle di via Po. Non sembrava il solito libro, era un concentrato di sentimenti imprigionato nei cuori dei protagonisti: il titolo poi era inevitabilmente attraente per i lettori solitari e malinconici. Non resistetti e lo comprai, e da subito capii che si trattava  di una storia dannatamente reale con protagonisti speciali, con esperienze troppo tragiche alle spalle e un amore che non comprendono….Questo libro mi insegnò a non avere paura della vita, delle disgrazie che ci ostacolano e dei sentimenti che ci rendono umani, ma ad affrontare ogni giornata al pieno….per non finire nella solitudine in cui sguazzano i numeri primi.”

il libro degli abbracciCristiano Cavina, lo scrittore adottato, ha scelto Il Libro degli abbracci di Eduardo Galeano, perchè: “Non è un romanzo, non è un libro di poesie, non è una raccolta di racconti e non è nemmeno un saggio: è un po’ di tutte queste cose messe insieme. Tante piccole storie, tanti fatterelli marginali, che però raccontano molto di quella strana bestiolina che è l’essere umano. “E non ho trovato niente di brutto, o di strano, nel fatto che mi si fosse rotto il cuore a forza di usarlo”: basterebbe questa frase, riferito all’infarto che colse Galeano il giorno prima di rientrare a casa dopo vent’anni di esilio, per spiegare tutta la passione che c’è in queste pagine. Il libro della mia vita, che ho letto così tante volte che ormai è come un mio braccio o una mia mano: parte di me.”