La scelta dell’Umberto I di Torino come libro maggiormente rappresentativo degli ultimi 25 anni è ricaduta su Cigni selvatici. Tre figlie della Cina di Jung Chang. La motivazione: “Abbiamo scelto questo romanzo per i temi trattati e per l’originalità della struttura che affianca gli sguardi di diverse generazioni di donne sulla storia cinese del XX secolo e ne illustra molti particolari che erano stati oscurati dal regime comunista maoista. L’impatto di questo libro sull’opinione pubblica occidentale fu così coinvolgente e sconvolgente da suscitare un vero e proprio “Caso Editoriale”. In pochi anni è stato tradotto in molte lingue, eppure il regime cinese ne vieta ancora adesso la lettura nella stessa Cina. E’ dunque uno straordinario romanzo-documentario, destinato a chi, pur non avendo vissuto tali drammatiche vicende, le vuole conoscere e farsene coinvolgere.”
Mario Calabresi, lo scrittore che l’Umberto I ha adottato ha scelto Un uomo così. Ricordando mio padre di Agnese Moro. La trama del libro: Raccolta di ricordi, episodi e gesti, è un ritratto intimo e commovente attraverso cui Agnese Moro svela il lato domestico e privato di suo padre. Accanto allo statista, simbolo dolente degli anni più difficili e tragici della storia italiana, trova così spazio l’uomo, il padre, il marito. Questa struggente collezione di “istantanee”, pubblicata per la prima volta nel 2003, ha portato Agnese sulle tracce lasciate da Aldo Moro nella gente comune, per parlare di lui e sentirne parlare. Un viaggio tra luoghi e persone, incontro inaspettato con un’Italia che continua a ricordare e si adopera per raccogliere il messaggio più profondo di un personaggio che ha segnato la memoria del Paese. Un percorso collettivo, da cui emerge un mosaico di racconti, contributi, aneddoti, resoconto a più voci di un uomo e di un’epoca.
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