In un auditorium stipato di giovani interessati, all’interno del quale siamo riusciti ad entrare solo grazie ai nostri beneamati pass, ha luogo l’intervista di Stefano Moriggi a Gilberto Corbellini. Il tema: la scienza, anche titolo dell’ultimo libro dello storico della medicina, nel quale sfata una serie di false credenze e pregiudizi moderni associati a questa disciplina. Ha così inizio l’interessante spiegazione dello studioso: la scienza è come la vita. Nella vita si sbaglia e si impara dai propri errori, si è continuamente alla ricerca di soluzioni ai problemi e di risposte a domande che sono importanti. Così la scienza: si procede per errori e tentativi alla ricerca di soluzioni ai problemi. Guai a credere in una scienza infallibile, e guai soprattutto a pensare alla scienza come una fredda analisi di dati. Fare scienza è adottare uno stile di vita, non solo dedicarsi a qualcosa che resta chiuso all’interno di aule polverose…

E se la scienza fa parte della vita di una comunità, la riflessione deve prendere una piega “politica”. Corbellini sottolinea l’arretratezza del nostro paese in ambito scientifico a causa dello scarso interesse da parte della politica per la ricerca che ha portato anche in tempi meno critici di quelli attuali alla fuga dei ricercatori, alla sfiducia di un futuro “italiano”. E Corbellini non può non accalorarsi, e perdendo il suo aplomb e la pacatezza dello scienziato, si fa “cavaliere” della sua gran dama.

Lorenzo Modena Giovanna Buzzo