Durante l’incontro di Internazionale Ferara Un vaccino per tutti, che ha visto la partecipazione di importanti esponenti della comunità scientifica, Nathalie Ernoult, rappresentante di Medici Senza Frontiere, ha messo in luce la necessità che le cure ed i vaccini volti a fronteggiare il Covid-19 siano disponibili a livello mondiale.
Questa pandemia ha reso evidente l’approccio sovranista delle grandi potenze economiche, che hanno utilizzato una strategia nazionalista e di interesse personale, dimostrando mancanza di solidarietà verso i Paesi a basso reddito. Dopo la notizia che varie case farmaceutiche, tra cui la Pzifer e Moderna, si stanno avvicinando alla realizzazione di cure contro il Covid-19, si è assistito a una vera e propria corsa ai vaccini; infatti sono stati presi accordi bilaterali tramite cui i Paesi più abbienti sono riusciti ad accaparrarsi ingenti dosi, talvolta spropositate, come accaduto in Canada, che ha acquistato cinque volte le dosi necessarie a vaccinare l’intera popolazione.
Proprio per questo motivo Medici Senza Frontiere ha proposto di sospendere la proprietà intellettuale in modo tale da non far depositare brevetti o altre misure limitative su farmaci, test e vaccini utili a contrastare la pandemia di Covid-19, per permettere il raggiungimento di un’immunità a livello globale. Dunque, è necessario che vengano meno i condizionamenti e le logiche di profitto che da sempre hanno caratterizzato le aziende farmaceutiche, mettendo il guadagno in secondo piano rispetto alle vite umane e alla crisi sanitaria in corso. Questa proposta è stata avanzata dall’India e dal Sudafrica all’Organizzazione Mondiale del Commercio, ma ha creato la contrapposizione di molti Paesi ricchi come USA, Regno Unito, Canada, Giappone. Al contrario queste potenze mondiali dovrebbero far cadere le barriere imposte da brevetti e altre misure di proprietà intellettuale per favorire la risoluzione di un problema globale e permettere alla scienza di agire in maniera unita e coesa verso il raggiungimento di uno scopo comune, indipendentemente dagli interessi nazionali.
Pertanto, si sta assistendo a una mancanza di trasparenza e condivisione di dati e ricerche che, invece, sono più che mai necessari per combattere l’emergenza che stiamo vivendo.
Vittoria Alvisi e Beatrice Cestari, Liceo Ariosto Ferrara
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