“Il compito del satirico è quello di puntare là dove fa male”. Così è iniziato l’incontro sul tema di politica estera al Teatro Comunale di Ferrara, durante il quale sono stati premiati i vignettisti vincitori del concorso “Una vignetta per l’Europa”; le vignette, riguardanti il tema dell’immigrazione e la crisi in Grecia sono stati esposti, durante i giorni del Festival, nel Chiostro di San Paolo. Il premio dal pubblico è stato assegnato a Francesco Uva, il premio della giuria a Bruno Olivieri, il terzo premio a Marco de Angelis, il secondo a Tom Janssen ed infine, l’ambito primo premio, a Marilena Nardi.

Gli ospiti dell’incontro erano Claudi Perez, giornalita del “El pais”, Bernard Guetta, giornalista del “France Inter” e Andrea Pipino, giornalista dell'”Internazionale”. Hanno partecipato anche Marco de Angelis, Fabio Pecorari e Marco Tonus, tre disegnatori, che hanno realizzato, in contemporanea al dibattito, vignette satiriche.

Il tema centrale della conferenza è stata la politica estera dell’Unione Europea che si svolge su tre punti principali: preservare la pace, promuovere la sicurezza internazionale e preservare la democrazia e il rispetto dei diritti umani.

La domanda principale è stata “Esiste davvero la politica estera?”

Perez, il primo a rispondere, dichiara che la politica estera è molto giovane e le istituzioni di Bruxelles cercano di sopravvivere nonostante il metodo intergovernativo sia molto duro; non è facile infatti trovare un approccio comune e andare oltre le differenze dei diversi stati europei. Ha ricordato come l’Europa si stia impegnando positivamente nel sostenere l’Ucraina, ma anche come non si  sia mobilitata per tempo in aiuto della Siria.

Il giornalista francese ha sostenuto che una politica estera comune a tutti gli Stati membri dell’UE potrebbe esserci, nonostante le mille sfaccettature che li caratterizzano, infatti in molte occasioni l’equilibrio e l’unità dell’Europa avrebbe potuto affievolirsi o spezzarsi ma non è successo perché l’Europa è, quasi sempre, riuscita a trovare dei compromessi. Proprio a proposito dei compromessi è intervenuto Pipino sostenendo che scendere a compromessi sempre all’ultimo non è avere una politica estera ma è essere capaci di nascondere le differenze, le quali però al primo problema ricompaiono.

Si è individuato un altro problema: l’Europa è controllata dagli Stati Uniti? Qual è il rapporto effettivo tra queste due Nazioni?   Conservare ancora l’idea che gli Stati Uniti siano i grandi marionettisti dell’Europa è sbagliato, ormai negli ultimi anni hanno spostato i loro interessi sulla Cina e l’Oceano Pacifico. In un certo senso però siamo ancora dipendenti da loro, non tanto per il commercio, quanto per la sicurezza, dal momento che gli Stati dell’Unione Europea non sono ancora in  grado di difendersi interamente da soli.

Ma allora come possiamo risolvere il problema dell’immigrazione se non abbiamo una politica difensiva comune? Bisogna che tutti e ventotto gli Stati membri siano uniti su uno stesso fronte. L’unico modo per risolvere il problema dei profughi è accoglierli e tanto vale farlo in modo organizzato.

 

Sofia Benini, Liceo Ariosto, Anna Rudino, Liceo Alfieri