“La mattina in cui incontrai l’Orco determinò tutta la mia vita”.
Queste sono le parole che Letizia Battaglia, protagonista dell’incontro Vita e morte tenutosi in occasione dell’edizione Vita Nova del Salone del Libro, utilizza per descrivere un evento che l’ha cambiata profondamente.
La fotografa aveva 10 anni quando incontrò per le strade di Palermo quello che lei definisce l’Orco, l’uomo che portò via la sua innocenza e, di conseguenza, la sua libertà.
Successivamente, la fotografa preferì diventare moglie e madre, rasentando la follia, pur di fuggire dalle costrizioni del padre che, dopo l’evento, le aveva impedito di uscire da sola. La ferita causata da quella violenza prematura rimase aperta per molto tempo e solo con il supporto di uno psicanalista riuscì a superare il trauma e porre finalmente lo sguardo sul suo futuro.
Però, tramite la fotografia, Letizia Battaglia è sempre stata alla ricerca di conforto: dopo aver passato gran parte della sua carriera immortalando cadaveri di mafia, decide di spostare l’obbiettivo su qualcosa che le ricordi la sua infanzia e, allo stesso tempo, la bellezza.
Riesce a coniugare i due soggetti fotografando bambine serene, dotate di bellezza interiore più che di quella estetica, portando alla luce il tema dell’infanzia perduta, e donne nude non necessariamente aderenti al modello di donna ideale sexy, dando loro un aspetto sensuale ma non privo di difetti.
“Non cerco corpi belli, perché sono io a farli diventare tali”.
Cerca così nel corpo della donna non tanto la bellezza fisica, quanto la timidezza, la solidarietà, il conforto.
Fotografare il nudo femminile assume per lei anche un significato di rivincita: dopo anni in cui erano i mariti, i padri, i fratelli, gli uomini in generale, ad avere il controllo sul corpo delle donne, finalmente sono loro stesse che decidono di mostrarsi. “È un gesto politico” dice la fotografa “per dire che noi donne siamo cambiate. Noi donne mostriamo il nostro corpo non come lo vogliono gli uomini, ma come siamo noi”.
È in questo cambiamento di paradigma che Letizia Battaglia trova la sua rinascita: dopo aver fotografato per molti anni la morte, ricerca la vita nei corpi delle donne.

Giulia Cudemo, Rachele Lazzari (Alfieri)

Lucia Di Foggia (Ariosto)

supertutor: Margherita Baldazzi, Ester Dall’olio