Oggi, in anteprima assoluta, è stato letto e presentato da Antonio Manzini il primo capitolo dell’ultimo libro del commissario Montalbano. Tutti gli affezionatissimi lettori del più amato commissario d’Italia conoscono la storia di questo romanzo: il maestro Camilleri desiderava fortemente che la pubblicazione del suo ultimo scritto avvenisse dopo la sua morte e lo ha scritto e affidato al suo editore, Sellerio. Lo scrittore, temendo l’arrivo dell’Alzheimer, aveva rivelato di aver trovato la soluzione undici anni fa, scrivendo l’ultima storia prima delle altre,e aggiungendo queste parole: “La cosa che mi fa più sorridere è quando sento che il manoscritto è custodito nella cassaforte dell’editore… è semplicemente chiuso in un cassetto”.
Antonio Manzini, evidentemente emozionato, ha letto il primo capitolo di Riccardino.
Volete un’anticipazione? Sin dalle prime righe la voce di Montalbano è quella di Camilleri, i suoi pensieri sono quelli del maestro, che con amarezza ma anche grande umanità guarda ai temi più presenti nei suoi romanzi: l’omertà e la paura.
La storia comincia un omicidio avvenuto dinanzi al bar Aurora, a Vigata. La vittima è un uomo, Riccardino appunto. Ma quel nome non è sconosciuto a Montalbano, perché poche ore prima era stato svegliato da qualcuno che aveva sbagliato numero e che aveva detto di chiamarsi così.
Montalbano fa portare in commissariato i tre testimoni che sono sul luogo del delitto, gli amici con cui Riccardino si era incontrato quella mattina.
Durante l’interrogatorio, le semplici domande del commissario fanno emergere l’incoerenza fra i dettagli della vita privata della vittima e le rivelazioni dei testimoni che si erano detti inizialmente “amici” della vittima.
Per conoscere il resto, fra poco troveremo in libreria Riccardino, l’ultimo, e per tutti noi tristissimo, “Montalbano”.
Carmen Patella, Liceo Poerio, Foggia
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.