Shaun Bauer, giornalista della rivista di “Mother Jones”, Nigel Poor,insegnante volontaria del carcere di San Quentin in California e Earlonne Woods, ex galeotto di San Quentin, hanno raccontano sabato 5 ottobre a Internazionale la vita all’interno delle prigioni statunitensi. L’ex carcerato e gli altri detenuti in collaborazione con Nigel hanno creato un podcast intitolato “Ear hustle”, che riporta l’esperienza dei carcerati, attraverso l’uso di suoni e rumori provenienti dalla prigione. Dall’inizio degli anni’80, le leggi promulgate, soprattutto la norma dei 3 strike, hanno portato il numero dei reclusi a 2 milioni (su 320 milioni abitanti), una media superiore a qualsiasi altro Paese occidentale, provocando un sovraffollamento nelle carceri: una volta superati 3 strike si è condannati all’ergastolo, ma coloro che arrivano fino al 2° strike sono più di 40 000.
La privatizzazione non si è rivelata la soluzione migliore per risolvere il crescente aumento della concentrazione dei prigionieri, che sono costretti a vivere in condizioni insalubri. Certe volte i condannati devono vivere più di una decina di anni in isolamento, se affiliati ad una gang o se si commettono reati in carcere, una condizione assurda per noi umani che siamo animali sociali. Il 70% della popolazione carceraria negli Stati Uniti è di colore; inoltre continua a persistere la segregazione nei confronti dei “neri”.
In conclusione, i pensieri e le idee riformatrici hanno bisogno di un supporto finanziario, ma in questo momento il governo americano ha tagliato i fondi a ogni possibile sbocco.
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