Il cinema Apollo oggi è stato il luogo del dibattito riguardante il genocidio degli armeni, tema molto sentito dai relatori Antonia Arslan, Cengiz Aktar, Bernard Guetta e Andrea Pipino che hanno incentrato il discorso sul negazionismo e sull’indifferenza che gravano su quello che è stato il primo genocidio del 900, ma anche su quelli che si sono susseguiti.

Si sono soffermati sul tentativo della Turchia di occultare e reprimere fisicamente e culturalmente la popolazione armena e tutto ciò che rappresenta, per mantenere l’unità dello stato e rafforzare col silenzio un mini impero in ascesa. Ma la sua unità sarà possibile riconoscendo non soltanto il genocidio, ma anche la forte componente multietnica (Curdi,Assiri,Greci,ecc.) del paese.

La memoria di questo avvenimento ha grande importanza perchè, oltre a impedire che ciò riaccada, serve a costruire una memoria collettiva che ricordi come ciò possa ancora avvenire e come sia programmato e pianificato da una dittatura col solo scopo di cancellare una popolazione.

La speranza però è rappresentata dal nuovo interesse per la riscoperta delle proprie radici armene in Turchia dove avanza una presa di coscienza efficiente ed eroica e dove la vergogna diventa fierezza.

Gabriele Fabris, Liceo classico Vittorio Alfieri (Torino), Luca Iavarone, Liceo classico Ludovico Ariosto (Ferrara)