Il rapporto tra il lavoro e la tecnologia é stato l’argomento principale della conferenza tenuta da Tito Boeri, presidente dell’INPS, da Luca De Biase, giornalista de Il Sole 24 Ore e dall’editore Giuseppe Laterza nella sala rossa, durante la quale i relatori hanno anticipato che questo sarà anche il tema della 13° edizione del festival dell’Economia di Trento che si terrá dal 31 maggio al 3 giugno.

É una materia sulla quale si é discusso fin dall’antichitá e che ha suscitato sempre ansia e preoccupazioni” afferma Boeri, ”soprattutto nelle ultime decadi in cui la tecnologia ha invaso ogni ambito lavorativo, tuttavia-continua il presidente- questa visione è parziale perchè le innovazioni tecnologiche hanno sostituito quasi esclusivamente mansioni ripetitive, mentre la parte meno sostituibile è spesso la più importante”-infatti- ”se nel passato erano le qualifiche medio-basse quelle più minacciate, ormai neanche quelle di alto livello che possiedono maggiori competenze si possono ritenere completamente al sicuro”.

I relatori hanno poi affrontato il tema della polarizzazione, cioè la specializzazione del lavoro. Per avere un’idea su quanto velocemente la tecnologia abbia preso piede a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, basti pensare che al termine della seconda guerra mondiale i lavoratori nel settore agricolo corrispondevano al 60% della popolazione, mentre oggi la cifra si é ridotta della metà nel giro di pochi anni. Quelli che prima erano contadini decisero, infatti di andare a vivere nelle città, che rappresentavano il nuovo futuro della società, i nuovi orizzonti e le nuove aspettative lavorative. Infine negli ultimi decenni -in Italia piú che negli altri paesi- c’é stata una riduzione del lavoro autonomo e un incremento del lavoro dipendente legato all’aumento delle tasse e delle spese per chi lavora in proprio. La conferenza si é conclusa con questa frase di Boeri che andrebbe ricordata: ”La tecnologia, se controllata, é un bene molto utile ma, in caso contrario, puó davvero rappresentare un problema per la società ”.

Luca Pasin e Matilde Baiardi