L’incontro con Carlotta Cubeddu e Federico Taddia, autori del libro “Penso, Parlo, Posto” (Il Castoro) si è svolto nella Sala Azzurra del Salone Internazionale del Libro di Torino. Gli autori hanno saputo coinvolgere il giovane pubblico con domande legate al rapporto con la comunicazione digitale.

Visualizzo e non rispondo: come si reagisce al silenzio degli altri online? Ecco come nella vita reale, essere ignorati genera sofferenza e come un uso scorretto delle parole può inquinare la convivenza. Paradossalmente siamo tutti dei bulli, perché ignorare qualcuno è come buttarlo fuori, anche solo per un momento, dalla propria vita.

Ognuno è ciò che vuole far trasparire: capita che nel mondo digitale si sia diversi dalla realtà, perché indossare una maschera è sempre più comodo. Questo può portare alla creazione degli account fake: uno dei maggiori problemi del web.

Come dicono i due autori, “siamo noi che dettiamo le nostre regole”. Il libro è un invito a usare la testa, ad ascoltare prima di parlare, perché le parole hanno conseguenze, sono un ponte che ci collega gli uni con gli altri e possono aiutarci a stare meglio con noi stessi e con chi ci circonda.

Il libro è stato scritto in collaborazione con l’associazione “Parole Ostili”, nata per sensibilizzare ragazzi e adulti alla cultura della comunicazione NON ostile, perché “Virtuale è reale” come detta la prima regola del suo Manifesto.

Monica Liotta scuola media Peyron, Redazione Fuorilegge