Quest’anno lo spazio DigiLab viene curato da Mamamò, articolato in molti laboratori e incontri, dedicati ai bambini, ma anche a insegnanti e genitori.

All’incontro “Le buone storie su tablet” Roberta Franceschetti ed Elisa Salamini hanno parlato della nascita dei cosiddetti ” nativi digitali” e del modo giusto per valutare correttamente una applicazione.

Un viaggio negli app store, alla scoperta delle giuste app per bambini“. Elisa Salamini inizia dicendo che negli ultimi sondaggi un bambino già a nove mesi sa usare il touch-screen e a quattro anni il mouse del computer;  nelle ultime nascite  il cervello ha avuto quindi, un  vero e proprio cambiamento, perché noi, ragazzi nati nel 2000, siamo veri e propri “nativi digitali”

I nativi digitali, cresciuti con una dieta di tablet, videogiochi e computer, sono in grado di distribuire l’attenzione su 4-5 dispositivi contemporaneamente: studiano, ascoltano la musica, rispondono agli sms e guardano Twitter sul pc, senza nessuna difficoltà. Sono più efficienti e rapidi con telefonini e pc, e rischiano meno degli altri di cadere nella trappola della “tecnodipendenza”.

L’85% delle famiglie in casa possiede un tablet e solo il 14% di esse non lo fa usare ai propri figli. Ma cosa si trova su questo tablet? È un gioco? È uno strumento pericoloso? È adatto ai bambini?

Roberta Franceschetti a sua volta spiega che con la giusta attenzione dei genitori e con le giuste applicazioni, l’Ipad diventa un vero e proprio passatempo, a partire da bambini con più di due anni.

Ma come si fa a giudicare un’applicazione? Come si può dire se è giusta o sbagliata? Quali sono i criteri per valutare un’app?

Ci sono  essenziali regole da seguire per valutare le applicazioni migliori.

Per prima cosa sono vietati bug e difficoltà nell’usare l’applicazione; le animazioni e la risoluzione devono essere chiare e simpatiche, non troppo colorate e complesse.

Ci devono essere dei piccoli tutorial, che ti facciano capire in pochi passi come funziona il gioco e il suono deve essere ottimale, una musica orecchiabile e piacevole da ascoltare, che non faccia distrarre ma anzi, concentrare nel gioco.

Il trucco, “l’ingrediente magico”, per rendere un’app eccezionale è però quello di giocare di velocità: se l’app non  coinvolge il bambino nel giro di pochi secondi, lo hai perso per sempre! Bastano infatti due click per passare da un’applicazione ad un’altra. È bene quindi che l’app sia coinvolgente dalla prima schermata e non abbia tempi lunghi di attesa, né tempi eccessivi di caricamento.

Le buone storie su tablet è stato un incontro leggero e piacevole, che ha avuto l’obiettivo di spiegare alle mamme quanto sia importante scegliere l’app giusta per il proprio bambino, un’app che faccia divertire ma allo stesso tempo educare, magari facendo anche  passare un bel pomeriggio ad una famiglia in compagnia del proprio figlio.

 

Giulia Bordon I.C. Peyron