13 maggio. Nella Sala Madrid del Salone del Libro ha luogo il quinto incontro delle Città del Libro. Un incontro che si pone come obiettivo il miglioramento dell’ambito culturale della società italiana.
È Rossana Rummo, direttore generale delle biblioteche e degli istituti culturali, a esporre la situazione di emergenza riscontrata durante l’incontro tenutosi a Torino tre anni prima: tutti i dati sulla lettura, in Italia, risultavano essere di gran lunga inferiori rispetto a quelli degli altri paesi europei.
La svolta si ha con i festival, che diventano il punto di riferimento riguardo al tema della lettura nonché elementi fondanti del progetto Città del Libro.
Questo , infatti, deve essere considerato come un network permanente, un’attività continua e sempre presente, da mantenere e accrescere.
Oggi, grazie a questa stessa iniziativa siamo davanti a uno scenario che sta mutando: si vede infatti un miglioramento sul fronte dell’editoria che ci incoraggia ad andare avanti, coinvolgendo tutti i protagonisti della lettura e anche le altre realtà culturali.
Così Fassino parla di “collaborazione”, un collegamento tra diverse realtà per valorizzare le peculiarità di ogni iniziativa, mettere a confronto progetti appartenenti a piccole entità così da renderli nazionali.
Il libro è sempre stato un investimento culturale, capace di rimanere nel tempo; ragion per cui si deve partire dalle biblioteche e dalle scuole pubbliche se si vuole sperare in un futuro migliore.
Con la lectio magistralis di Luciano Canfora comprendiamo come la prospettiva di un futuro migliore si trovi nel passato. Ripercorrendo la storia ci ritroviamo ai tempi dell’antica Alessandria d’Egitto, madre della prima grande struttura “rivolta all’esterno”, una biblioteca.
È da lì che dobbiamo ripartire, ed è da essa che dobbiamo prendere l’esempio. Una grande impresa culturale che si è persa negli anni e nei secoli, ma che noi (qui e ora) abbiamo il compito di riportare in vita.
Francesca Sorice
Gaia Bertolone
Liceo Alfieri
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