Breaking News, il nuovo romanzo di Frank Schätzing, è stato presentato oggi ai Bagni Pubblici di via Luserna di Rorà 8, in Circoscrizione 3. Un incontro frizzante, nel quale l’autore ha parlato non soltanto del libro, ma anche del rapporto che egli ha avuto con esso e del modo in cui ama scrivere tutti i suoi romanzi.
“Tutto inizia con una storia d’amore. Hai un’idea e te ne innamori, poi inizi a flirtare con questa idea e cerchi di capire come essa sia”, risponde Frank quando gli si chiede come inizi il suo percorso creativo. In generale, dice, si immedesima a tal punto nei suoi protagonisti che finisce per pensare come loro. Quando al computer scrive di sofferenza e dolore queste emozioni coinvolgono anche lui , c’è inoltre un altissimo livello di empatia tra Frank e i suoi personaggi ed egli ritiene che questo legame empatico sia molto importante per rendere il romanzo più vivido e pulsante. Questa la ragione per cui scrive al presente, perché rende il rapporto con la storia molto più diretto, facendo sentire le vicende raccontate molto più vicine a noi ed evitando la distanza che si creerebbe utilizzando il passato.
Breaking News, storia di un giornalista caduto in disgrazia e in cerca di riscatto, è ambientato in un Medio Oriente sempre sull’orlo del conflitto, in cui insieme alla vicenda principale proliferano le storie parallele di una miriade di personaggi. “Entro mille pagine devo farne fuori almeno la metà, sennò non ne basterebbero duemila” scherza l’autore, sapientemente tradotto da una giovane e valida interprete.
L’accuratezza dell’ambientazione e del contesto storico-politico del romanzo è frutto di un enorme lavoro di ricerca. In particolare, la figura del Primo Ministro Ariel Sharon, realmente esistito, ha richiesto un grande sforzo da parte dell’autore, che ha dovuto inventare una vita privata in linea con il personaggio pubblico. Nello strutturare invece un personaggio di fantasia, Schätzing parte da figure abbastanza vaghe nella sua mente, che con il procedere della storia assumono caratteri sempre più delineati. Quasi come se il loro sviluppo fosse autonomo.
Alla richiesta di cosa voglia lasciare ai lettori con questo ultimo romanzo, risponde emblematicamente: “Nulla. Non sono il Messia. Io voglio soltanto che i miei libri divertano le persone. Naturalmente in essi non c’è solo divertimento, le storie sono ambientate in zone a rischio, sempre minacciate dalla guerra. Ecco, se proprio ci tenessi a lasciare qualcosa, vorrei che leggendo questo libro le persone si interessassero di più al problema del Medio Oriente, perchè, oggi come oggi, più informazioni riceviamo, meno ci interessano”
Tommaso Sgrizzi, Liceo Scientifico A. Volta
Giulia Cibrario, Tutor Redazione Bookblog
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