“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo…” scrive Pennac, e su questo l’opinione degli esperti è unanime: la lettura deve essere un piacere, non un’imposizione.
Nel mondo contemporaneo, che privilegia l’azione e il dinamismo, leggere è considerata un’occupazione passiva, poco attraente, quasi una perdita di tempo. A ben guardare però ci rendiamo conto che non è così. All’interno di ogni libro c’è sempre una storia da scoprire, composta da personaggi che possono o meno rispecchiare il nostro modo di vivere ed in entrambi i casi possiamo cercare nuovi tasselli capaci di farci crescere sia mentalmente, sia emotivamente. La lettura è anche un piacere, fisico e psichico poiché saper godere di una bella frase, della perfetta eloquenza di uno scrittore, dell’architettura ben progettata di un romanzo, è un piacere, che stimola il pensiero, la memoria e, perché no, i sensi.
È inoltre importante ribadire che i libri abbattono i pregiudizi, frutto dell’ignoranza. Questo è davvero molto importante: fanno riflettere persino quei libri che all’apparenza non servono a nulla. In realtà tutti i libri contengono degli spunti di riflessione. E riflettere, lo sappiamo, fa bene non solo alla nostra mente, ma anche alla nostra salute.
I libri aiutano inoltre anche a conoscersi, cosa ancora più importante, e quindi ad accettarci per ciò che siamo e a riflettere sul nostro modo di agire, per eventualmente migliorarci. Sollecitando l’immaginazione, i libri ci permettono di volare oltre la realtà stessa delle cose e della vita, ci fanno guardare in alto e osservare la quotidianità da un punto di vista diverso, offrendoci spunti sempre un motivo in più per andare avanti.
Non pensare per un po’ alla nostra vita, soprattutto se non ci piace, può essere non solo una buona cosa in sé, ma anche un modo per migliorarla.
Un’occasione per rendere migliore la propria esistenza sarà proprio il Salone del Libro di Torino, che dal 18 al 22 maggio anche quest’anno propone un programma ricco di autori, tra cui proprio il sopra citato Pennac, e di eventi legati proprio alla letteratura e, più in generale, alla lettura.
Sara Benini
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