Durante gli incontri con la scrittrice Marina Mander i ragazzi del liceo D’Azeglio di Torino si sono cimentati in un lavoro di scrittura creativa che consisteva nello scrivere una lettera riguardante i loro desideri e le loro speranze sulla vita futura, immaginando di inviare queste lettere a se stessi diventati adulti. Alcuni si sono firmati e altri no…Ecco alcune di queste lettere:

LETTERA A ME STESSO

Caro Jack quarantacinquenne, oggi a quindici anni ti scrivo e la faccenda potrebbe anche rivelarsi interessante. Innanzitutto permettimi di darti del tu anche se sarai una persona onorevole. Spero che tu abbia un bel lavoro, magari in Africa per aiutare i bambini meno fortunati di noi. Devi sapere che io sto facendo molti sforzi per il tuo futuro per esempio vado tutti i lunedì ad imparare l’inglese. Può sembrarti una cavolata ma lo faccio perché tu possa un giorno parlare bene questa lingua. Mi spiacerebbe vederti lavorare in futuro in un ufficio sotto un capo che ti assilla. Sarei felice appunto se avessi un bel lavoro utile per le persone più sfortunate. Se qualcuno dovesse impedirti di fare ciò che ti riprometti, fai valere i tuoi diritti perché la vita è troppo corta e non è giusto che altri prendano decisioni che ti riguardano. Riguardo ai figli ti lascio libero di decidere, sono troppo giovane per darti consigli. Di certo vorrei che tu avessi una compagna al tuo fianco, bella e simpatica. Vorrei anche che possedessi un cane tutto tuo, grande, grasso socievole nei confronti degli altri. Caro me ti prego non diventare razzista o omofobo, non ti sopporterei, piuttosto diventa una persona che aiuta il prossimo.

Ti saluto, tuo Jack di quindici anni

Questa lettera va a me stessa,
va a me e alla mia sensibilità, alla mia fragilità e debolezza,
va anche alla mia forza di rialzarmi dopo una caduta.
Va al mio essere troppo buona, permissiva e generosa,
va alla mia tenacia e testardaggine,
va ai miei sorrisi, ai miei pianti alla mia pazzia e alla mia gioia.
Va a me che sono esperta nel dare consigli agli altri e incapace quando devo aiutare me stessa.
Va a me che sono stata delusa innumerevoli volte ma che, nonostante tutto, perdono.
Va anche alla me del futuro che spero riesca a lasciarsi tutto alle spalle e continui da sola il suo cammino verso il mondo, il lavoro e la famiglia.

Cara Elisa del futuro,
è difficile immaginare come sarò tra trent’anni, spero che giunta a quell’età tu abbia preso delle decisioni giuste e abbia trovato il tuo posto nel mondo.
Spero che tu sia diventata la persona che volevi essere e che tu abbia raggiunto gli obiettivi che ti eri prefissata. Sicuramente sarai cambiata ma ricordati sempre delle persone che ti hanno amata, ricordati di chi ti è sempre rimasto accanto. Ricordati che non sarai mai sola e che ci sarà sempre qualcuno al tuo fianco pronto ad assisterti mei momenti di bisogno e a godere con n te nei momenti di felicità. Mi auguro che tu abbia trovato un lavoro che ti soddisfi e che ti sia creata una famiglia con la quale vivere il resto della tua vita. Spero che con il passare degli anni tu abbia imparato a sentirti meno in colpa per le cose che accadono a te o agli altri, a vivere con più spensieratezza ma non con più superficialità. Spero che nel futuro tu abbia acquisito più coraggio e più sicurezza in te e che tu non debba nasconderti dietro a qualcosa per paura del giudizio degli altri.
Spero che tu non abbia rimpianti del passato e che tu abbia vissuto tutto al meglio, che ti porti dietro ogni singolo ricordo per pensare a come eri prima e a come sei adesso. Se sei quella che sei ora, è per quello che hai fatto in passato. Sono sicura che tutte le esperienze che avrai fatto avranno contribuito a renderti la persona che volevi diventare.

Elisa

Cara Laetitia,
so che adori che il tuo nome venga scritto così. Laetitia l’hai scoperto grazie al latino, che stai affettuosamente imparando al liceo classico con tanto di ESABAC (giusto per complicarsi un po’ la vita), ovviamente non bisogna dimenticare il greco, lingua madre di tutte le lingue moderne, contemporanee, attuali, medioevali, e così via….
Questa lettera è per te che hai compiuto 45 anni. Auguri!!!!!!! Che merda……Sei passata dalla parte degli adulti noiosi.
Dopo i 45 anni, ciò che è fatto è fatto: se hai trovato l’amore, se ti hanno assunta chissà dove, se hai una casa, dei figli …… ho troppe domande da porti e so che avrò le mie risposte solo con il passare degli anni ma tu, tu adulta hai i ricordi, l’unica cosa per cui ti invidio, o forse …..
T’invidio perché sai tanto, sai come è stato il tuo matrimonio, com’era il tuo vestito, di quale colore, tu ricordi tutti i parenti che vennero quel giorno, tu sai il numero di persone che si sedettero per mangiare, tu rimembri i discorsi che mamma e papà tennero per te e per il tuo sposo.
T’invidio perché sei autonoma, hai una lavoro, hai dei tuoi studenti, hai trovato un’altra piccola te che è innamorata dell’arte.
T’invidio perché hai una casa tutta tua, anche se hai bollette da pagare e devi pulirla tu….
Scherzo, non t’invidio così tanto …..
Però cavolo, sei diventata grande! E mamma e papà un po’ più vecchi …. salutali da parte mia, di’ loro che quella quindicenne minuta e timida li saluta con grande amore ed è dispiaciuta di non essere stata una santa con l’avventura dell’adolescenza.
Saluta anche la tua vecchia prof, d’italiano delle medie, le devi tanto, falle leggere questa lettera e stringila forte, ricordati di tutte le cose che ti ha insegnato ad amare, ad apprezzare, rispettare, in primis la letteratura, raccontale di Recanati, del Lago di Como, del Vittoriale.
Vai da Sara, che abiti in Italia o sulla Luna, e stringila forte per tutte le volte che non lo hai fatto, per quando ti chiedeva un giocattolo e tu glielo negavi, per tutte le volte in cui da brave sorelle avete litigato, fallo adesso o sarà sempre più difficile, dille che le vuoi bene. Chiama Alessia e Giorgia e chiedi loro di uscire per prendere un cappuccino parlando del più e del meno come facevate da giovani, bar Marylin, alle 3, in piazza, vicino al comune. Sedetevi dove stavate di solito ed ordina un cappuccino, un caffè normale ed un succo. Guardate qualche foto che avete scattato assieme.
Voglio che ricreiate una nostra foto. Saluta anche quelle due con i capelli tinti. Ricorda la mia bellissima cagnolina Pippi e il morbidissimo gatto Romeo, immagina di sentirli ancora e di poterli accarezzare un’ultima volta: Pippi a pancia in su, Romeo mentre fa le fusa.
Non dimenticarti di tutte le persone che hai conosciuto in questi trent’anni, le persone alla fermata del pullman, in oratorio, a scuola, in palestra, in gita, sui social, alle assemblee scolastiche. Conserva sempre il ricordo di chi ti ha fatto stare bene, di chi ha provveduto alla tua persona, di chi ti ha amato, di chi ti ha fatto sentire speciale ed unica, di chi ha trasformato un tuo difetto in un pregio, di chi ti ha guardato negli occhi color cioccolato, di chi ti ha seguita ovunque, di chi ti ha sempre ascoltato, di chi ti ha pagato un po’ di pranzi e di caffè.

Ma soprattutto ricordati chi sono io.
Sempre tua Laetitia
P.S. Ricordati del telegiornale.

Letizia

Cara Lisa
L’idea di scriverti ce l’avevo in mente da un po’ di tempo però non mi ero mai decisa a farlo: sono pigra, credo lo sia ancora anche tu (questo vizio non è semplice da correggere), però l’idea della professoressa mi ha costretta a farlo. Non credo sia una cattiva idea, anzi.
Spero tu stia bene, ne sono quasi sicura in realtà. Nel caso in cui tu stessi male, piccola, sorridi e non farti abbattere da persone o situazioni sfavorevoli, la vita è una, devi viverla nel vero senso della parola. Non buttare via tutto per nulla, non scoraggiarti quando puoi fare qualcosa, non piangere senza sorridere e non convincerti che non sei capace quando hai la tua vita in mano. So che sei sempre stata la pecora nera in un gregge bianco ma ricorda che è sempre meglio essere diversa che uguale agli altri. Ricorda inoltre di mantenere uno stile di vita sano poiché oltre a star bene di salute starai bene anche dentro. Non pensare mai di non essere “abbastanza” perché è proprio questo, l’ “abbastanza”, che ti rovina, lo sei, forse anche di più. Sii la forza, il principe azzurro e la mamma di te stessa, non arrenderti mai, nemmeno quando sembra che tutto stia crollando. Sai Ely? Adesso mi sto amando più che mai. Conosci il detto “Amati negli occhi di chi ti ama” (in realtà non so se esista, ma tu fai finta che non me lo sia inventato). Ecco, io mi guardo nello specchio e mi piaccio, sono sicura che non sia egocentrismo o narcisismo ma solo un’intenzione che tutti dovrebbero provare perché per amare gli altri bisogna amare se stessi. Spero che tu ti ami ancor. E tranquilla, non hai gambe troppo formose o capelli brutti, sei perfetta così come sei, piccina, che ormai non sei più tale Bene adesso ho pure sporcato il foglio di caffè, scusa, sai che sono una frana. Infine mi raccomando, non lasciarti andare, ti voglio ancor magra e slanciata! Con questo finisco la mia lettera per te, ti voglio bene,
Ely. A presto
Con amore
la tua stessa del passato

Lisa

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