“Forse l’amore è questo continuo movimento tra la coppia e il mondo. Guardarsi, essere guardati, guardarsi, essere guardati, non vedere niente, non capire niente, guardarsi”. Una storia sussurrata da un uomo all’orecchio di uno sconosciuto, a bordo di una corriera, in un viaggio verso un vulcano, fisico e metaforico. Un intreccio ispirato dalle vicende e dagli interessi di una vita, che ha stazionato a lungo nella mente di Marco Rossari prima di essere improvvisamente richiamato alla superficie conscia dell’autore. Le parole determinano spesso il sorgere spontaneo ed inconsapevole di associazioni di idee e situazioni, potere evocativo scatenato in questo caso forse dalla parola “vulcano” che ha fatto riemergere tutto l’amore per l’opera di Malcom Lowry Sotto il vulcano e molti pensieri ad essa collegati, come l’assillante dipendenza dall’alcol ed il modo in cui questa condiziona una vita, fondendosi con la passione: la lava, come l’alcol, ha un incredibile potere saldante ma anche distruttivo, che si concretizza nel romanzo nel continuo sciogliersi e riallacciarsi di legami.
”Scrivere richiede tenacia, ma é una fatica ampiamente ricompensata dai rari ma intensi momenti di forte gioia” dichiara Rossari, descrivendola come una sensazione quasi corporea che trasporta in uno stato di grazia assoluta, come accade al protagonista poeta del romanzo nel riscoprire il corpo della sua donna e come é accaduto a Rossari stesso nella scrittura della sua opera, con la quale il legame é “viscerale” quanto mai intenso e profondo.
Un romanzo, Nel cuore della notte, sulla letteratura, con la letteratura, come la letteratura e per la letteratura. Ne sottolinea i legami con la vita. La narrazione e la memoria sono, del resto, le uniche cose in grado di riempire in modo arbitrario i vuoti trascurati durante l’esistenza umana.
Ester Dall’Olio
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