Nonostante sembri impossibile diffondere la letteratura attraverso i social network Paolo Costa, Hassan Pautas e Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese, con il progetto #Leucò hanno dimostrato che in realtà è un’idea ampiamente realizzabile. Dopo aver invitato gli iscritti a twitter a commentare riscrivendo e reinventando in 140 caratteri i romanzi classici hanno capito di aver costruito un tenace senso di appartenenza.
Il primo tentativo è avvenuto tre anni fa ed è partito da Pautas e una sua collega,Giulia Sciannella, i quali hanno compreso che twitter era ed è tutt’ora uno strumento di scrittura circolare. Questa nuova forma di turismo letterale è particolare proprio poichè può appartenere a tutti e tutti possono dire qualcosa di interessante; è nata proprio così la cultura dei commenti, secondo la quale bisogna essere critici del fatto che una grande categoria di commentatori fa un uso errato di questo strumento. La storia della letteratura può essere intesa come la storia dei testi, infatti non si può scrivere un libro senza prendere in considerazione i commenti ad esso legati, essi infatti assieme al racconto stesso vanno a formare il cosiddetto “sistema dei commenti”.
Ad oggi il progetto #Leucò conta, dopo tre mesi dalla sua nascita, 26mila tweet originali, quasi 45mila con i retweet e 280 riscrittori.
Alexandra Maria Craciun e Andrea Morelli del Liceo Classico “V. Alfieri”
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