In occasione dell’incontro con Björn Larsson, Marco Aime ed Ernesto Ferrero, libertà è stata la parola chiave dell’ultima conversazione con l’autore, coronando una settimana densa di eventi, riflessioni e dialoghi che hanno permesso ad un pubblico curioso e selezionato di scoprire piccoli mondi ancora sconosciuti, in termini di realtà geografica e dell’umano sentire.

Molteplici sono i concetti che ruotano attorno a questo tema, quali amore, identità, letteratura, scienza e libero arbitrio.

Fall in love: “cadere” nell’amore; è, in questo caso, la lingua inglese ad esprimere al meglio l’apparente sottomissione al processo d’innamoramento. Se amare significa vivere all’unisono, implicando lo scendere a compromessi, ne consegue la limitazione della libertà individuale.

Dunque amore e libertà sembrano essere in antitesi, amare è però liberatorio: un processo che trascende la razionalità e prescinde dal libero arbitrio, infrangendo barriere di razza, religione e nazione, identificativi ormai di una realtà in divenire.

Il concetto di identità sembra inoltre precludere quello di libertà, poiché la costruzione del proprio io, influenzato da convenzioni culturali, priva la possibilità di essere diverso dall’immagine che l’altro ci rimanda di noi. Allo stesso modo, anche la scienza è costretta a fallire perchè ignora la questione della libertà e della morale, non sapendo come concettualizzarla e rimanendo dunque impotente di fronte ai grandi quesiti dell’umanità.

Riconoscendo le limitazioni della ricerca scientifica e della società, la letteratura appare come l’unica possibile forma di libertà: lo scrittore, tramite essa, racconta, inventa e dà spazio alla propria immaginazione, accompagnando il lettore a interpretarla, a lasciarsi trasportare e influenzare nel mondo fittizio e immaginifico del romanzo.

Inevitabilmente la libertà ha un costo. Lo stesso Larsson ne è la prova: essendosi opposto alla leva militare, in quanto l’arruolamento limita la libertà personale di poter scegliere cosa fare della propria vita, ha deciso di pagare il suo prezzo con l’incarcerazione. Ha d’altra parte conosciuto persone che altrimenti non avrebbe mai incontrato e che senz’altro hanno preso a far parte della sua vita.

Nella sua essenza:

La libertà, curiosamente, è moralmente ed esistenzialmente neutra, quando la si ha. Non posso vivere senza averne molta, ma non posso, non si può, non si dovrebbe vivere solo per essere liberi, a meno di averne così poca da non poter vivere del tutto. Se non la si ha, la libertà è un valore assoluto, un diritto dell’uomo fondamentale e insostituibile, ma una volta ottenuta, non è in grado di dirci come dobbiamo vivere, soli o con gli altri.”


(da Bisogno di Libertà, di Björn Larsson, 2007, ed. Iperborea S.r.l., Milano)

Veronica Ferra e Federica Verardo (3C SCI),

con la collaborazione di Sara Gurizzan, Alessio Biondi e Alberto Maluta (5C SCI)

Liceo Scientifico M. Grigoletti, Pordenone