Le due principali tipologie di inchieste, televisive e web-doc, offrono prodotti diversi ma sono tuttavia due realtà che dialogano strettamente. Cosa hanno in comune e in cosa, invece, differiscono?
A parlarne sono, all’interno del Cinema Apollo, quattro giornalisti. Due di loro, Laura Silvia Battaglia e Sandro Lamorgese, si schierano a favore delle web-doc, sostenendo che sono molto più interattive e gradite agli utenti e non hanno limiti di durata. Costituiscono inoltre una palestra di confronto con diverse professionalità, una collaborazione tra talenti diversi. Per questo, secondo Lamorgese, “il web è il futuro informativo e formativo perché ci permette di guardare diverse realtà.” Di opinione contraria è invece Maurizio Torrealta, che ritiene che le web-doc abbiano difetti e rischi. Ma soprattutto che manchi loro la struttura della narrazione. “E’ fondamentale fare un racconto, non un processo.”
Questo è stato il dibattito che ha fatto da cornice alla proiezione delle inchieste finaliste per la sesta edizione del Premio Morrione: quattro filmati realizzati da giornaliste (tutte donne) alle prime armi. Tre di loro erano presenti all’incontro e hanno raccontato la loro esperienza, invitando il pubblico a prendere parte alla premiazione, che si terrà a Torino il 19, 20 e 21 ottobre.
Irene Bombonato, Liceo Ariosto
Gaia Olocco, Liceo Alfieri
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