Che cos’è la felicità? Secondo Hwang Sok-yong, scrittore sud coreano, “E’ un compromesso con se stessi e un confronto con la sofferenza degli altri.” Infatti sono proprio le lacrime delle persone che soffrono l’elisir di lunga vita che Bari, la protagonista dell’ultimo romanzo “Bianca come la luna” scritto dall’autore, dovrà trovare durante il suo viaggio. Hwang Sok-yong in questo libro ha dovuto interpretare, come un attore, il ruolo di una giovane donna. Tale decisione è nata a seguito dei suoi 7 anni passati in prigione, dopo aver violato i limiti coreani.
I confini sono come protagonisti all’interno della vita di questo scrittore, fin dall’infanzia: per questo ha subito sentito come suo il manifesto del trentesimo anniversario del Salone del libro di Torino, confessando che nella sua memoria il superamento delle barriere è sempre stato un momento “felice e limpido”.
Una delle tante domande poste all’ospite, estremamente attuale, ha riguardato le caratteristiche che aveva la Corea del Sud, luogo d’origine dello scrittore. In risposta Hwang Sok-yong ha affermato la netta separazione geografica che divide due stati, ma comunque ha anche nominato qualche caratteristica che, in fondo, li accomuna. La potenza che hanno nei media è uno di questi, in quanto, secondo Hwang Sok-yong: “Per poter sopravvivere bisogna vedere cosa accade fuori”. Un’ultima caratteristica è la profonda cultura uguale per entrambe le due Coree.
Sempre trattando di cultura l’attenzione si è spostata verso ciò che ha influenzato maggiormente l’ospite di questo evento: letteratura occidentale. Molti però pensano che i concetti culturali si “brucino” solo in Occidente ma una volta che nuovi “viaggiatori” scoprono il mondo Orientale, di cui si era conosciuto solo una piccola parte e non un mondo intero, la visuale cambia e solo in quel momento due parti del mondo superano un confine e si incontrano.

Anna Di Garbo e Lisa Greghi. Liceo Ludovico Ariosto, Ferrara