I contributi sono nati in due momenti distinti: all’inizio del progetto si è cercato nell’ambito delle prime letture di rispondere alla domanda „Quando ti sei sentito straniera/-o?“, mentre nella fase finale si è chiesto ai giovani di esprimere la propria opinione personale acquisita durante gli approfondimenti e l’elaborazione dei materiali didattici in classe, riflettendo primariamente sul valore di tale letteratura ai fini dell’integrazione.
In conclusione al progetto il professor Sala pubblicherà un’antologia contenente i 15 racconti, particolarmente significativi ed emblematici, scelti per il laboratorio, arricchiti ognuno da un apparato didattico di schede culturali e operative, ormai sperimentate, ad uso di altre/-i insegnanti svizzeri e italiani che volessero affrontare l’appagante tematica sui banchi di scuola.
Prof. Giancarlo Sala, Coira, Svizzera
A volte mi sento straniero, cioè diverso dagli altri, quando nella materia specifica la professoressa rispiega gli argomenti e le tematiche esplicitamente per noi italofoni. Mi sono sentito straniero anche quando un paio di mesi fa sono arrivato al convitto per la prima volta. Ci si sente „novellini“ e un po’ diversi a confronto di quelli che vivono lì già da due anni. Adesso però ci conosciamo tutti e quindi la situazione è cambiata un po’. Quello che mi tranquillizza invece è che essere straniero non esprime necessariamente qualcosa di negativo e che probabilmente quelli che arriveranno l’anno prossimo proveranno le mie stesse emozioni.
GEO F.
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